La cantina di La Vise l'esonero (finto) del mister

La cantina di La Vis, che fino a poco tempo fa si accreditava come il terzo polo del vino in Trentino, accanto ai due colossi Cavit e Mezzacorona, è oggi alla disperata ricerca di liquidità per poter pagare gli acconti ai soci sulla vendemmia 2009. L’«arrivano i nostri», che risuona da piazza Dante, non basta a calmare il furore dei soci, che marciano su Trento a bordo dei loro trattori. Con chi ce l’hanno? Con la Provincia? Con i vertici di La Vis? ...

Un giovane su 4 è disoccupatoCome il ministro dello Sviluppo...

In Italia, il tasso di disoccupazione resta stabile, ed è pari all’8,4%. È un dato che, come spesso succede, si presta alle interpretazioni più diverse. Dalla «Waterloo sociale» (Cesare Damiano, capogruppo del Pd in commissione Lavoro alla Camera) a «Abbiamo fermato la tendenza negativa» (Maurizio Sacconi, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali). Ma c’è un altro dato che ci dovrebbe preoccupare, e molto: quello della disoccupazione giovanile. ...

Conti pubblici:le favole del premier

Guido Carli insegnava che il debito pubblico ha anche e soprattutto un significato sociale e politico. Lo considerava, dopo la casa, la ricchezza principale delle famiglie italiane e una garanzia per la continuità democratica del Paese. Non a caso, lui stesso si adoperò, da ministro, affinché i cittadini risparmiatori acquisissero «un diritto di voto quotidiano sul governo del Paese», voto che si esercitava con la possibilità di investire ...

No, lo scoiattolonon è uno spreco

Ci sono dei format ricorrenti, delle rubriche fisse, nel programma del Festival dell’Economia. Format che, dopo anni (siamo ormai alla chiusura della quinta edizione), si ripetono, perché hanno riscosso grande successo. Scorrendo il programma si possono riconoscere facilmente. Ci sono le «Visioni» (la prima fu quella dell’economista cinese Fan Gang, prima edizione del Festival, 1° giugno 2006), ci sono le «Intersezioni» (esordio con Luciano ...

Io vado controcorrenteQuei soldi non sono uno scandalo

Gli è toccato di nuovo. Ormai deve viverla, visti i tempi non propriamente favorevoli, come una maledizione. Anche quest’anno Marco Merler è in vetta alla classifica dei manager pubblici più pagati. Nella lista diffusa dal Comune di Trento, gli viene accreditato un emolumento di 175 mila euro l’anno. Lordi, naturalmente. E già questa è una notizia. È vero che siamo in tempi di crisi, è vero che si parla di tagli, è vero che gli stipendi medi dei ...

Lavoratori autonomida 800 euro al mese

Ne abbiamo già parlato in passato, su questo blog, delle anomalie dei redditi di artigiani e affini. Ma forse val la pena tornarci sopra, alla luce dell’ultima indagine Istat sulla distribuzione del carico fiscale e contributivo in Italia, relativa al 2007. L’indagine ci dice che un lavoratore autonomo su tre guadagna meno di 10 mila euro l’anno, vale a dire circa 830 euro al mese; tra i lavoratori dipendenti, invece, solo uno su cinque (22,1%) ha ...

Piccole storie italianedi ordinario spreco

Sei storie di ordinaria follia, all’italiana, rigorosamente bipartisan, perche quelle storie sembrano non cambiare mai. La prima: Montecitorio, che, come è noto, ospita la Camera dei Deputati, spende quiest’anno quasi 700 mila euro per le agendine, i cartoncini e le buste personalizzate per gli onorevoli deputati; La seconda: Montecitorio ha sottoscritto anche per il 2010 un contratto per la manutenzione degli orologi del palazzo: 23.600 euro. La ...

Un fondo (sovrano)per Eurolandia

«Lo stesso Tremonti, in passato - scrive nel suo editoriale Renzo Moser - aveva suggerito un'evoluzione della Bei, la Banca europea degli investimenti, in una sorta di Fondo sovrano europeo, mentre Morgan Stanley aveva proposto l'istituzione di un fondo sovrano sovranazionale da finanziare con la vendita delle riserve aurifere del Fondo monetario internazionale. Quello che appare certo è che di un simile strumento si sente la mancanza» 

Quando il servizio pubblicolascia il posto al mercato

L’Adsl non arriva dappertutto; non arriva, in particolare, nelle zone più periferiche del Trentino, nelle valli, in montagna: territori che pagano un prezzo pesante al cosiddetto «digital divide», il divario digitale. Spesso non arriva nemmeno il telefono, se non a costo di estenuanti battaglie. Le Poste tagliano uffici e servizi: orari ridotti, giorni di apertura a singhiozzo, prodotti postali offerti solo in alcuni uffici e dimenticati in altri, ...