La dura vita del dipendente pubblico

La dura vita del dipendente pubblico

di Lucio Gardin

Il dipendente statale è senza dubbio tra i mammiferi più presenti nel panorama lavorativo italiano. Riconoscibile dal pelo grigio e la cravatta in tinta, il D.S. (dipendente statale) o se preferite il P.D. (pubblico dipendente) - da notate che invertendo l'ordine degli acronimi il risultato non cambia - vive prevalentemente in branco. Facile da allevare sia in gabbia che in voliera, il suo sistema endocrino lo porta a dormire per 8 ore e lavorare per 8 ore. Non è raro che i due orari coincidano.

Pur essendo di origine carnivora, ama nutrirsi di caffè delle macchinette e di piccoli soprusi al prossimo, che alimentano il suo ego. Durante la stagione degli amori, le femmine si riproducono con facilità, non tanto per il piacere di una prole numerosa, quanto per fruire della maternità a rischio per il maggior tempo possibile (ci sono casi in cui la gravidanza a rischio è proseguita fino alla laurea del figlio). Pur essendo tra i mammiferi più longevi, il DS è piuttosto cagionevole di salute, ma solo durante l'orario d'ufficio. Infatti, non è dato conoscere un DS che si sia ammalato prima di partire per le ferie. Per non causargli sofferenze, nei mesi invernali è bene somministrare ai soggetti più deboli oltre ai consueti buoni pasto, anche qualche telepass dell'A22 e skipass stagionali, naturalmente gratis.

Tendenzialmente facile da addomesticare, il DS ha un meccanismo di apprendimento piuttosto elementare che si basa sulla ripetitività, ma nonostante ciò è uno tra i mammiferi più giocherelloni. Un simpatico gioco per passarsi il tempo è lo Scaricabarile: ogni mattina il DS va in ufficio e ostacola lavori e progetti che sono stati presentati da qualche cittadino col pallino di lavorare, adducendo le colpe a qualcun altro. Il DS si adatta facilmente alla vita in cattività, tuttavia alcuni soggetti provenienti da ceppi diversi possono rivelarsi portatori sani del virus SDLP (sindrome da libero professionista) che causa in loro un eccessivo spirito d'iniziativa. La forma clinica varia secondo la virulenza del ceppo, ma rimane in ogni caso pericolosa perché spinge il soggetto a portare a termine tutte le mansioni che gli sono state ordinate e, addirittura, iniziarne di nuove. In questo caso, il soggetto malato dev'essere prontamente isolato e posto in un locale diverso. Il suo ufficio deve essere accuratamente disinfettato insieme a tutti gli accessori, mangiatoia, altalena, computer, agenda eccetera, e il materiale non facilmente disinfettabile deve essere eliminato. Questo per evitare il pericolo che la sindrome da libero professionista contagi anche i colleghi.

www.luciogardin.it

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