Germania, trionfo anti immigrati: altra prova di debolezza dell'Europa

di Paolo Micheletto

La vincitrice assoluta delle regionali del super-sunday tedesco, Frauke Petry, vorrebbe limitare gli ingressi ai migranti in Germania. E continua a ripetere, in un controcanto insistente rivolto alla cancelliera Angela Merkel, che «no, il Paese non ce la fa». Il suo partito, Alternativa per la Germania, è stato fondato dall’economista Bernd Lucke, da sempre noto con le sue teorie antieuro ma ha vinto le regionali di ieri grazie alla linea dura contro gli immigrati.

Afd entra in tutti e tre i parlamenti regionali dove si è votato, supera in ben due casi i socialdemocratici e sfonda nell’Est con un 24% in Sassonia-Anhalt. Il suo trionfo è una chiara batosta per Angela Merkel e Sigmar Gabriel, che hanno aperto le porte del Paese ai profughi, accogliendone oltre un milione nel 2015 e rifiutando il reclamato «tetto-limite». «Una cesura nella politica tedesca, il centro democratico viene sfidato», è il commento a caldo del vicecancelliere socialdemocratico, nella serata della tornata elettorale in cui si è andati alle urne in Baden-Wuettemberg, Renania-Palatinato e Sassonia-Anhalt. E Bild on line titola: «Il giorno dell’orrore per la cancelliera Merkel». «Un giorno amaro - si commenta in casa dei cristiano-democratici - in cui si deve prendere atto di una dichiarazione di guerra, e molto seriamente, da parte di Afd».

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Di questo passo, le diverse elezioni nei singoli paesi rischiano di diventare una dichiarazione di guerra all’Europa. Dalla Finlandia alla Gran Bretagna, dall'Olanda alla Slovenia, sono sempre più forti - e fanno sempre più presa sull’elettorato - i movimenti e i partiti che contestano l’Unione europea e agitano la paura contro l’«invasione» dei profughi. Del resto, le istituzioni non riescono a trovare una risposta unitaria: populisti e xenofobi trovano intere praterie da cavalcare.
Oggi il Consiglio dei ministri degli Esteri europei affronta (di nuovo) il dossier della crisi dei rifugiati e della Libia: facciamo professione di ottimismo e speriamo che arrivino buone notizie. Prima di tutto per il bene dell’Unione

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