Chi fa movimento s'allunga la vita

Chi fa movimento s'allunga la vita

di Michele Pizzinini

Lo sappiamo tutti che dovremmo muoverci di più, ma in Italia ancora il 40% della popolazione è completamente sedentario. Abbiamo ormai capito che l'attività fisica è forse l'unica cosa veramente essenziale per migliorare o quantomeno conservare la salute. Un recente studio, che ha osservato quasi un milione di persone sopra i 40 anni, per almeno 10 anni, ha confermato che un semplice quarto d'ora al giorno di una qualsiasi attività ricreativa, come fare del giardinaggio o camminare, aumentava l'aspettativa di vita di un anno e mezzo e quelli che svolgevano un'attività fisica quotidiana avevano un aspettativa di vita superiore rispetto ai sedentari di 4,5 anni! Anche nel nostro studio Progetto RI-VA, che l'anno scorso ha analizzato lo stato di salute di circa mille trentini, ha osservato che tra i soggetti sedentari che assumevano bevande alcoliche ed i soggetti che si muovevano dalle 4 alle 7 volte alla settimana e non bevevano alcolici, c'erano circa 11 kg di differenza, circa 12 cm di differenza di circonferenza vita e che tutti i parametri metabolici erano nettamente migliori.

Che il movimento offra grandi vantaggi in termini di consumo calorico, migliori valori di glicemia, trigliceridi, colesterolo e della pressione arteriosa è ormai evidente a tutti, ma oggi volevo prendere in esame altri benefici dell'attività fisica, meno considerati, ma altrettanto importanti. L'attività fisica fa benissimo alla circolazione venosa. Le arterie portano il sangue dal cuore alla periferia, ma sono le vene che devono riportare il sangue dai piedi al cuore, ed hanno una strada tutta in salita! La sedentarietà favorisce il ristagno di sangue nelle gambe ed a chi soffre di vene varicose viene sempre consigliato di camminare o di pedalare, perché durante la contrazione muscolare si esercita una specie di spremitura sulle vene che scorrono in profondità in mezzo ai muscoli e si favorisce il ritorno del sangue al cuore. Quando si cammina o si pedala si attua anche una specie di "aspirazione" dei liquidi che vengono convogliati dalla superficie cutanea alle vene profonde e fatti risalire fino al cuore.

È per questo motivo che si dice che l'attività fisica regolare «asciuga», proprio perché allontanando il ristagno di liquidi superficiali ? la famosa cellulite ? riduce le circonferenze. Spesso i pazienti mi riferiscono che dopo un periodo di ginnastica, pur avendo lo stesso peso, hanno la sensazione che i pantaloni e le gonne vadano meglio. Questa sensazione è spesso rafforzata dal fatto che l'attività fisica regolare migliora il tono muscolare, e consuma grasso. Il muscolo tonico è più pesante ma più compatto ed occupa meno spazio del grasso consumato. A parità di peso, con due kg di muscolo in più e due kg di grasso in meno, la forma è completamente diversa! Un po'di movimento permette anche di «vedersi meglio», aumenta persino l'autostima, perché i progressi fisici fatti danno proprio la sensazione di fare qualcosa di positivo per se.


Un programma di attività fisica che preveda anche l'utilizzo della parte superiore del corpo, come in un corso di ginnastica, mantiene le articolazioni molto più elastiche e mobili. Tutti al giorno d'oggi si lamentano di soffrire di dolori articolari. L'artrosi si potrebbe definire «la ruggine» delle nostre articolazioni e spesso è la conseguenza di una ridotta attività fisica oltreché di un sovraccarico articolare eccessivo. L'attività fisica mantiene invece le articolazioni mobili ed elastiche. L'attività fisica combatte l'osteoporosi. Questo è facilmente verificabile quando noi ingessiamo un arto. Dopo un lungo periodo di inattività l'osso non è più stimolato a rimanere ben calcificato e diventa più fragile. Le osteoporosi più gravi si osservano negli astronauti, che dopo un lungo periodo di permanenza nello spazio, in assenza di forza di gravità, al ritorno sulla terra presentano ossa fragilissime, nonostante abbiano regolarmente assunto integratori di calcio! La grave osteoporosi dell'astronauta rappresenta oggi il limite principale a permanenze nello spazio più lunghe di 5-6 mesi, ed impedisce un ipotetico viaggio su Marte della durata di alcuni anni. Probabilmente anche la nostra Astro-Samantha ne sa qualcosa.

L'attività fisica migliora il tono dell'umore. Spesso quando siamo nervosi, dopo una lunga e stressante giornata di lavoro, sentiamo proprio l'esigenza di andare a fare un po' di movimento per scaricare la tensione. Quel senso di «piacevole stanchezza» che avvertiamo dopo l'attività fisica è proprio determinato dal fatto che il movimento «brucia» tutti i neurotrasmettitori dell'ansia e della depressione e produce invece le endorfine, che sono delle sostanze chimiche simili alla morfina, che danno un senso di rilassatezza e di serenità. Spesso un po' di sano movimento migliora anche il sonno. Talvolta si sente affermare che fare movimento aumenta il senso di fame, in realtà è forse più vero il contrario, perché una bella passeggiata toglie la «fame nervosa» che è tipica di un sedentario. Non avete idea di quante persone mi dicono che quando sono in giro si dimenticano di mangiare, ma quando sono in casa continuano a smangiucchiare.

Uno degli effetti benefici meno noti, o forse meno considerati, è l'azione del movimento sull'apparato digerente. Rimanere seduti dopo un pasto non facilità certo la digestione, tanto che spesso dopo aver mangiato, si sente l'esigenza di fare «due passi». Una passeggiata favorisce i movimenti sia dello stomaco che dell'intestino, migliora la digestione e favorisce anche la regolarità intestinale.

Michele Pizzinini
Specialista in Scienza dell'alimentazione

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