Cambio dieta

Cambo dieta

di Maurizia Scaletti

Una giornata come tante, leggo un post su Facebook con il link ad un articolo che parla di quattro veleni bianchi con cui ci stiamo alimentando quotidianamente: zucchero bianco, sale, farina e latte. Sarà che ne avevo già sentito parlare, sarà che su zucchero e sale ho questa idea da molto tempo, sarà che l'articolo è scritto bene ed è convincente, comunque sia prendo la mia decisione immediatamente. Decido che devo cambiare subito le mie abitudini alimentari, e di conseguenza quelle di tutta la famiglia! La decisione è presa, ed è facile, il difficile sta nel realizzarla.

Da dove comincio? Quando? Come? E come spiego questo cambiamento a mia figlia di tre anni? Come convinco mia marito che sia una scelta giusta, sana, e soprattutto che vale lo sforzo di cambiare abitudini? Dopo diversi giorni di riflessione inizio dalla cosa più semplice: il cambiamento avrà inizio con la prossima spesa. Se non ne compro, non avremo possibilità di mangiarne, almeno in casa. Inizia così il nostro processo di cambiamento, da quella che consideriamo una banale scelta al supermercato sotto cui invece si nasconde l'inizio del cambiamento; sostituisco lo zucchero bianco dapprima con lo zucchero di canna, poi con quello integrale, dal sapore un po' diverso, e infine col miele: meravigliosa alternativa naturale dalle mille doti nascoste! E fin qui tutto bene. Poi passo al sale, cerco di ridurne l'uso in generale, cercando sostituti degni (e questa ricerca comprende mille tentativi con le spezie, alcuni dei quali andati molto male), cucinando e condendo a crudo, cosa non facile quando hai ospite qualcuno a casa con cui condividi la cucina. Allo stato attuale stiamo facendo progressi, obiettivo non ancora raggiunto ma "work in progress". La vera sfida si affronta però alle prese con farina bianca e latte; la prima è contenuta praticamente ovunque, il secondo è parte fondante della mia alimentazione da sempre.

Come posso rinunciare alla fontana con le uova nella farina bianca? Quella montagna soffice e setosa in cui nonna mi faceva creare una piccola fossetta con le dita dove mettere le uova e poi impastare? Questo pensiero mi sorge di frequente, non è un problema alimentare il mio, è una questione di ricordi, di memorie di famiglia, è  ciò che ho sempre pensato di voler tramandare ai miei figli. E ora? Non posso usare la farina bianca per fare i biscotti in casa? Ok, anche per questo ci sono valide alternative integrali, ma diciamocelo, non sono la stessa cosa! Se riguardo alla farina non so bene ancora cosa fare, riguardo al latte ho una certezza: è un alimento principe della mia nutrizione e mi trovo di fronte a due possibilità: lo elimino del tutto e non ci penso più, o lo sostituisco con soia e derivati. Difficile scelta perché alla mia tazza di caffellatte ci sono proprio affezionata: quella della prima colazione, quella del cappuccino al bar, quella della pausa caffè e anche quella che sorseggio davanti al computer concentrandomi su una mail importante. Ecco un problema che per mio marito non esiste: lui latte non ne ha mai bevuto e non gli piace.

È una questione di abitudine e il processo che porta al cambiamento dell'abitudine è  lungo e impegnativo, va fatto un passo alla volta in modo graduale, deve prevedere il riconoscimento dei risultati raggiunti, deve prevedere possibili ostacoli e soluzioni conseguenti. Non vi ho raccontato la storia di un grande successo, non vi ho raccontato la favola in cui tutto finisce bene, vi ho portato una storia reale, ancora in sviluppo, di cui non conosco il finale, ma in fondo chi di noi sa cosa  lo aspetta domani? Il vero viaggio sta nel percorso, nella fatica e nella distanza che ci separa dalla meta. Il vero viaggio è il processo di cambiamento e qualunque risultato otteniate nell’intraprenderlo sarà esso stesso un successo!

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