La malata animalista e le bestie umane

«Io, Caterina S., ho 25 anni grazie alla vera ricerca, che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca, sarei morta a 9 anni. Mi avete regalato un futuro».

di Giorgia_Cardini

«Io, Caterina S., ho 25 anni grazie alla vera ricerca, che include la sperimentazione animale. Senza la ricerca, sarei morta a 9 anni. Mi avete regalato un futuro». 


Caterina, che studia Veterinaria a Bologna, sogna di "salvare gli animali" ed è vegetariana, ha scritto questo messaggio su un foglio e si è fatta un autoscatto col respiratore, dal quale non si può staccare per 16 ore al giorno a causa di 4 malattie genetiche gravi, che tiene a bada con decine di farmaci. Il suo post, rilanciato dalla pagina Facebook "A favore delle sperimentazione animale" ha totalizzato quasi 2.800 condivisioni oltre 14mila "Mi piace".

 

caterina sperimentazione

 

Ma anche oltre 30 auguri di morte e 500 insulti. Eccone alcuni: «Per me puoi pure morire domani. Non sacrificherei nemmeno il mio pesce rosso per un’egoista come te»; «Se crepavi anche a 9 anni non fregava nulla a nessuno, causare sofferenza ad esseri innocenti non lo trovo giusto»; «Per me potevi pure morire a 9 anni, non si fanno esperimenti su nessun animale, razza di bestie schifose»; «Magari fosse morta a 9 anni, un essere vivente di m... in meno e più animali su questo pianeta".

 

Non credo esistano aggettivi adeguati per questo tipo di persone ("bestie" per loro sarebbe certamente un complimento). Ma una domanda mi piacerebbe porgliela, uno a uno: se avessero avuto una figlia come Caterina, avrebbero tentato di curarla coi farmaci esistenti sul mercato, sperimentati sugli animali, o l'avrebbero davvero lasciata morire a 9 anni?

 

 

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