Il Diritto, un elastico per mutande

Due notizie, una conclusione: se il diritto è un elastico per le mutande dei potenti, chi usa la fionda è un delinquente?

di Giorgia_Cardini

Torino, Piemonte: la maggioranza Pdl-Lega-Fratelli d'Italia che governa la Regione non intende dimettersi, nonostante sia destinataria di 33 su 43 avvisi di conclusione indagini per peculato e truffa, per aver usato i fondi dei gruppi regionali per comprare "profumi e balocchi", oltre a un'infinità di altre cosucce che i mortali devono pagare col proprio stipendio. Motivazione: "Il problema è nazionale, riguarda 17 regioni e oltre 300 consiglieri". Traduzione di chi scrive: "Siccome ci sono altri 267 consiglieri sotto inchiesta, è evidente che il problema non siamo noi, ma le procure e l'intepretazione dei regolamenti sull'uso dei fondi".

 

Adro, Brescia: mille leghisti guidati dal candidato alla segreteria Matteo Salvini e dall'ex ministro Roberto Calderoli sfilano per chiedere la liberazione del sindaco Oscar Lancini, agli arresti domiciliari perché accusato di falso e turbativa d'asta (distribuiva lavori così, alla buona, agli amici suoi). "Se tra una settimana non ti hanno liberato, domenica prossima verremo a liberarti noi", minacciano Salvini e Calderoli.

Sono gli stessi leghisti che in Piemonte non si dimettono, gli stessi che invece hanno votato per le dimissioni di Anna Maria Cancellieri.

 

Poi non ci si meravigli se in giro c'è sempre più gente armata di fionde: in fin dei conti, la fionda è l'evoluzione dell'elastico. Quell'elastico che è diventato il Diritto, usato per tener su le mutande ai potenti.

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