Sel-Skandal una scossa elettrica

Oportet ut scandala eveniant: è bene che accadano gli scandali

di Paolo Ghezzi

Oportet ut scandala eveniant: è bene che accadano gli scandali.
La citazione evangelica s'attaglia al terremoto elettrico che da mesi elettrizza il Sudtirolo, lasciando Trento completamente indifferente: eppure dovrebbero fischiare le orecchie ai trentini, anch'essi partner dei giganti Edison ed Enel nel business delle centrali, e soci al pari di Sel in Delmi. Curioso: a sud di Salorno proroga delle concessioni e nascita delle società miste Dolomiti energia-colossi senza neppure una scossa, se si eccettuano i soliti strali leghisti. A Bolzano, invece, scatenato elettropluralismo intraprovinciale, gare d'appalto, ricorsi, lo strano caso della centrale di Mittewald-Mezzaselva che Sel lascia alla società privata Stein an Stein controllata da una compagna di studi austriaca del direttore Sel Rainer, Durnwalder amico del presidente Sel Pircher ma anche compagno di caccia del proprietario del terreno della centrale...


Insomma una storia infinita di sospetti, veleni e inchieste che sembra partorita dai più mefitici sottoboschi romani e invece è sudtirolese doc e tocca il sancta sanctorum della Volkspartei e del suo sistema di potere non più così inossidabile. Energie-Sumpf, sintetizzano i media sudtirolesi: la palude dell'energia. Insomma acqua stagnante, cattivi odori, scarsa trasparenza, ma sotto il pelo dell'acqua svariate forme di vita: furbetti delle centraline, affaristi part-time, pubbliche virtù e vizietti privati, compagni di merenda, amici delle amiche degli amici...
Troppo complicato per essere riassunto in poche righe, il Sel-Skandal è un misto di politica disinvolta, managerialità familistica, inciuci sotterranei. “Rainer Krimi” l'ha definito il settimanale ff, puntando il dito sulle mezze verità e sulle sospette reticenze del potente ex direttore (attualmente autosospeso ma non ancora licenziato: Maximilian Rainer, appunto), orditore di trame imprenditoriali su cui è inciampato perfino il Re sole Durnwalder, costretto a giustificarsi, interrogato in procura.


Sel non sta per Sudtirolo elettrico libero, ma significa semplicemente Südtiroler Elektrizitätsaktiengesellschaft, insomma Spa elettrica altoatesina, usurpante la sigla di Vendola, Sinistra ecologia libertà, che quassù in Őtziland non ha troppi seguaci: sinistra sparuta e a tratti sparita, ecologia intermittente, libertà condizionata.
Si diceva, ben vengano gli scandali. Nel Sel-Skandal, il crescendo di pasticci in cui si è infilato il Landesregierung di Bolzano ha portato allo smottamento dei vertici della società e alla conseguente nomina di un cda tutto nuovo, con un presidente trentacinquenne, Wolfram Sparber, che parla 5 lingue, prenderà solo 27mila euro l'anno e sarà affiancato da due ragazze trentenni con nomi da fate dei boschi – Sybille e Verena – una peraltro profumata di stella alpina... I Verdi restano scettici, e fanno bene. Ma intanto Durni e Laimer, l'assessore all'energia, hanno staccato una spina e resettato l'impianto.
Gli scandali possono diventare scosse per la creazione di nuova energia, SELezione di nuova classe dirigente. E invece il Trentino elettrico resta noiosamente nelle mani di mister Merler, troppo perbene, discreto e low profile per regalarci anche solo uno scandaletto, un sussultino, una scossetta.

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