Pandemia / Italia

Ricoveri ancora in calo ma altri 182 morti. Italia quasi tutta gialla da lunedì

I nuovi contagi sono 7.500 e l'incidenza dei positivi scende al 2,5%. Un quadro in miglioramento che lascia arancione la sola val d'Aosta. Ultimer verifiche per modificare i parametri di classificazione, meno peso all'Rt, di più a situazione ospedaliea e vaccini
IL BOLLETTINO In Trentino un altro giorno senza decessi, 51 contagi

ROMA. Sono 7.567 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore, secondo i dati del ministero della salute.

Ieri i nuovi contagi erano stati 8.085, con una incidenza dei test positivi pari al 2,8%, dato oggi sceso al 2,5%. I tamponi molecolari e antigenici sono stati 298.186.

I morti in un giorno sono 182, in calo rispetto alle 201 di ieri.

Continuano a diminuire i pazienti negli ospedali.

Sono 1.860 i ricoverati in terapia intensiva, 33 in meno rispetto a ieri nel saldo quotidiano tra entrate e uscite, mentre gli ingressi giornalieri sono stati 99 (ieri 81).

Nei reparti ordinari sono invece ricoverate 13.050 persone, 558 meno di ieri.

Oggi si è tenuta anche la cabina di regia per il monitoraggio settimanale e tutta Italia risulta da lunedì in zona gialla, tranne la Valle d'Aosta che resta arancione.

Il ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della cabina di regia, firmerà una nuova ordinanza che andrà in vigore a partire dal 17 maggio.

Passano in area gialla le Regioni Sicilia e Sardegna. Resta in area arancione la Valle d'Aosta.

Tutte le altre Regioni e Province autonome, come il Trentino, restano in area gialla.

Per lunedì, intato, è attesa l'ufficializzazione delle decisioni sul coprifuoco, che potrebbe slittare alle 23 o alle 24 e quindi essere rimosso urante il mese di giugno.

Sarà varato anche il nuovo metodo di calcolo del pericolo epidemico locale, per dare più peso ai dati sulla pressione ospedaliera, sull'incidenza dei casi per numero di abitanti e sulla immunizzazione dei residenti.

In questo contesto sarà invece ridotto il peso specifico del'indice Rt sulla trasmissibilità dell'infezione, che risulta ormai largamente fuorviante, basti dire che la zona con il quadro dei cotnagi migliore, malgrado esegua un'enormità di test quotidiani, cioè l'Alto Adige, risulta oggi avere l'Rt più elevato d'Italia (1,07): una contraddizione paradossale che non fotografa la reale situazione sanitaria del territorio.

Anche il Trentino sarebbe penalizzato da un peso elevato attribuito all'Rt nelle valutazioni settimanali (oggi risulta a 0,97, teoricamento vicino alla soglia di 1 della zona arancione), a fronte di un andamento dei contagi e degli altri indicatori fondamentali che, al contrario, fotografano una situazione confortante e in progressivo miglioramento rispetto alle settimane scorse.

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