Schettino, condanna confermata 16 anni per il naufragio Concordia

Per il naufragio della Costa Concordia, avvenuto il 13 gennaio 2012 vicino all’Isola del Giglio con un bilancio di 32 morti, la Corte di Cassazione ha condannato l’ex comandante Francesco Schettino a 16 anni di reclusione.

La sentenza diventa così definitiva e Schettino dovrà andare in carcere per scontare la pena.

Per prescrizione sono stati eliminati due mesi di arresto per delitti contravvenzionali. È stato respinto, infine, il ricorso del pg di Firenze che chiedeva per l’imputato una pena più alta.

Francesco Schettino si trova davanti al carcere romando di Rebibbia, dove ha atteso il verdetto della Cassazione, ed è «pronto a costituirsi». Lo ha reso noto l’avvocato Saverio Senese, suo difensore.


 

La tragedia del Concordia, il black out poi il boato

- Ore 21,07: alla velocità di 16 nodi la Costa Concordia accosta (cioé vira) e punta l'isola del Giglio, verso la sua sinistra, a ovest. Tiene una rotta fino a raggiungere i 278 gradi, vale a dire in perpendicolare verso ovest (infatti 270 è ovest e 360 è nord). Intorno alle 21,40 si registrerà un nuovo accosto a una velocità di 15 nodi per rimettere la prua verso nord: siamo a 500 metri dalle coste del Giglio. A bordo, secondo gli esperti della guardia costiera, hanno già capito che non ce la faranno.

- Ore 21,45'05": la nave Concordia incaglia sugli scogli delle Scole. E' una brusca 'frenata': alle 21,46 viaggia a 8 nodi, alle 21,47 a 6,7, alle 21,49 a 5 nodi e alle 21,52 3,9. I locali motori sono invasi dall'acqua, sono inservibili, la nave è in balia delle correnti e va in 'testacoda'.

- Ore 22,06 i carabinieri di Prato telefonano alla Capitaneria di Livorno dopo che una donna del posto ha ricevuto una telefonata da qualcuno a bordo della nave, già al buio.

- Ore 22,14 la Capitaneria, dopo averla cercata con il sistema Ais, rintraccia la Concordia e chiama a bordo: dalla plancia rispondono che è solo un black-out, in corso da circa 20 minuti. Aggiungono che ritengono di risolvere il problema. Dalla sala operativa insistono spiegando di sapere che i passeggeri hanno i giubbotti salvagente e che in sala da pranzo si è verificato il cedimento del ponte. Tuttavia la plancia ribadisce che si tratta solo di un blackout.

- Ore 22,26: la Capitaneria richiama la Concordia, che ormai ha una velocità inferiore al nodo (meno di 2 km orari). Dalla nave spiegano che c'é una 'via d'acquà. "Ci sono feriti o deceduti?" chiedono dalla Capitaneria. Dalla nave rispondono che è tutto a posto. La guardia costiera domanda se hanno bisogno di assistenza, ma dalla Concordia dicono che è sufficiente l'assistenza di un rimorchiatore. La Capitaneria invece avvia la macchina dei soccorsi. I soccorsi, secondo le prime indagini, sono partiti prima di essere richiesti.

- Ore 22,34: la Capitaneria di Livorno chiama di nuovo la nave Costa, chiedendo un aggiornamento sulla galleggiabilità dell'imbarcazione. In più viene chiesto se la plancia dichiara il 'distress', cioé in gergo la necessità di soccorso. La plancia della Concordia a quel punto accetta, "Va bene, dichiariamo distress". Sul posto iniziano a portarsi motovedette e navi in zona che possono portare assistenza.

- Ore 22,48: la Capitaneria chiede: avete già valutato l'abbandono nave? Da bordo rispondono stiamo valutando.

- Ore 22,58: la nave è già ferma dov'é ora. La Capitaneria chiede di nuovo al comando della Concordia se vogliono dichiarare l'abbandono nave. Da bordo rispondono ok: abbandono nave.

- Ore 23,10: la motovedetta della guardia di finanza comunica che i primi passeggeri sono scesi dalla nave, sono a bordo delle scialuppe e stanno raggiungendo terra.

- Ore 23,15: l'Ais, il sistema satellitare di identificazione delle navi, perde il segnale per il blackout, la nave a quel punto è ferma nel punto in cui si trova ora.

- Ore 00,30 circa: il comandante viene visto da testimoni attendibili (é anche riconoscibile dall'abbigliamento) su uno scoglio a destra della nave.

- Ore 4,46 la guardia di finanza comunica che la nave è evacuata e che a bordo ci sono solo soccorritori.

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