Forza Italia e Lega Nord. «Niente moschee a Trento»

Bezzi: per adesso non ci sono le condizioni

«Proponiamo una moratoria per la costruzione di nuove mosche, fino a quando non saranno stabilite regole certe di comportamento nei luoghi di culto musulmani in Italia». Lo afferma il consigliere provinciale trentino di Forza Italia Giacomo Bezzi, a proposito della costruzione di una moschea a Trento.

«La situazione internazionale - sostiene in una nota - caratterizzata dalla radicalizzazione dell'estremismo religioso, con delle forme di terrorismo arrivate anche in Europa, con metodi che fino ad ora erano riservati solo ai paesi mediorientali, ci impone una riflessione aggiuntiva rispetto al passato. Se è vero, come è vero, che Islam non significa Isis - prosegue - e che con il mondo mussulmano moderato, volente o nolente bisogna convivere e coabitare in Europa a seguito dell'apertura intrapresa ormai da decenni in paesi come Belgio, Francia, Inghilterra e poi a seguire nel resto del territorio europeo. È anche vero, che la radicalizzazione delle seconde generazioni di soggetti nati in Europa, sta a significare che il modello di integrazione insegnato all'interno delle moschee e divulgatosi poi nelle comunità islamiche occidentali, non convince fino in fondo». 

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«Il mondo procede in una direzione, in risposta ad eventi drammatici, Trento invece no, si pensa addirittura di costruire una moschea con i soldi dei trentini, a nostro giudizio un vero sgarbo democratico che non favorisce l'integrazione ma aumenterebbe ancora l'intolleranza». È questa la posizione dei consiglieri comunali della Lega Nord di Trento.

«L'assessore alle politiche sociali, invece di impiegare denaro per costruire moschee - proseguono, in riferimento a dichiarazioni in tale senso - dovrebbe aiutare le migliaia di trentini in difficoltà economiche e sociali senza dare adito a richieste che potrebbero avere dei risvolti pericolosi per la città. Fatte queste considerazioni, quando sarà ora e tempo di votare questa delibera presenteremo migliaia di emendamenti, nel rispetto della città, nel rispetto della democrazia, nel rispetto dei trentini, auspicando che questa scelta sia sottoposta a referendum e stralciata definitivamente dal Prg».

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