Marchini e i gay romani Bacchettata dai Radicali

Il candidato - sostenuto da Berlusconi - dice che da sindaco di Roma non celebrerà mai le unioni omosessuali. «Campagna elettorale contro la libertà»

Alfio Marchini, candidato sindaco di Roma (oggi sostenuto anche da Silvio Berlusconi, che ha messo da parte la candidatura di Guido Bertolaso), annuncia che, da primo cittadino, non celebrerà le unioni gay. E così si guadagna la bacchettata dei Radicali.

«Con le dichiarazioni di oggi sulle unioni gay Marchini, cioè il candidato che promette libertà dai partiti e da molto altro, prosegue la sua campagna elettorale contro le libertà e i diritti dei cittadini. I romani meritano invece di essere liberi da chi come lui prova a rastrellare un pò di consenso sulla pelle di migliaia e migliaia di persone che da decenni attendono di vedersi riconosciuti diritti che nelle altre democrazie sono una realtà già consolidata».

Lo dichiarano Riccardo Magi, segretario di Radicali Italiani - capolista della Lista Radicali - federalisti, laici, ecologisti al comune di Roma - e Leonardo Monaco, candidato nella lista al Comune.

«Come Radicali, dopo aver permesso l’istituzione del registro comunale delle unioni civili a Roma raccogliendo 8mila firme sulla delibera popolare, anche nella Capitale continuiamo a batterci per i diritti civili - aggiungono -  Nel programma della lista Radicali Federalisti, Laici, Ecologisti proponiamo una serie articolata di interventi per recuperare il divario rispetto al resto d’Europa: da un’agenzia cittadina per il contrasto a tutte le discriminazioni fino a programmi di inclusione nel mondo del lavoro per le persone trans, passando per il riconoscimento dei figli di persone omosessuali nell’ambito delle competenze cittadine e la promozione del turismo lgbt. Proposte ineludibili per una capitale europea e per mettere la vita reale delle persone al centro della politica».

 

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