L'ira di Michaela Biancofiore. «Non rinnovo la tessera di Forza Italia»

«Ho già comunicato a vertice del partito che dopo 22 anni non rinnoverò la tessa di Forza Italia, ma la mia decisione di lasciare o meno la prenderò dopo l'8 maggio. Voglio prima vedere i risultati delle comunali a Bolzano. Voglio chiarire che non sono io che esco da Forza Italia ma è questa Fi, che non corrisponde più a quella che Berlusconi mi aveva messo in testa, ad uscire da me e dalla mia città». Lo ha detto oggi Michaela Biancofiore, deputato forzista. A Bolzano la parlamentare azzurra si era spesa per la candidatura di Igor Janes riuscendo a siglare un accordo con tutte le forze del centrodestra, ma alla fine la scelta ufficiale è ricaduta su Mario Tagnin, nome che ha il via libera di Elisabetta Gardini commissario straordinario del partito.

«Io - prosegue Biancofiore - rimango più berlusconiana di Berlusconi e volevo ridare al presidente la sua leadership vincendo al primo turno a Bolzano con Fi che tornava al 10% il che significa il 30% a livello nazionale perché dove ci sono persone credibili c'è anche il seguito. La mia colpa se così possiamo dire è quello di averlo voluto far vincere. Resto una forzista della prima ora però non si può andare avanti così, dando il placet a persone che vogliono dividere».

Biancofiore punta il dito contro la Gardini «rea» di «non essersi mai consultata con me che sono a livello costituzionale sono il legale rappresentate dei cittadini del Trentino Alto Adige. Lei ha contribuito a dividere quello che faticosamente si era riusciti ad unire. «Le elezioni a Bolzano erano un gol a porta vuota mentre è mancata la volontà di vincere. Io avevo cucito la vittoria al primo turno prevedendo anche per il 5 maggio il comizio di chiusura con Berlusconi, Salvini e Meloni. Berlusconi invece alla fine ha dato retta a chi non conosce la realtà della mia città, avrebbe dovuto scegliere per il meglio. Io avevo siglato un accordo con 11 liste mentre il candidato scelto ora è appoggiato da due liste».

 

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