Famiglie italiane, salgono il reddito e il potere d'acquisto

I confortanti dati Istat

Le famiglie italiane tornano a respirare. I portafogli hanno ricominciato a riempirsi e i consumi sembrano essere ripartiti. I segnali arrivati dall'Istat sul terzo trimestre confermano come il 2015 si appresti a diventare un vero anno di svolta. Per una fase, ha sottolineato il ministro dell'Economia Padoan, che non sarà «passeggera» ma porterà «crescita più sostenuta e favorevole per il Paese».

L'ingranaggio sembra infatti marciare nella direzione giusta anche sul fronte dei conti pubblici. Il deficit mostra progressivi segnali di miglioramento, attestandosi al 2,9% nella media dei primi tre trimestri e avviandosi a chiudere l'anno in linea con le previsioni del governo (2,6% del Pil). Le entrate dei primi 11 mesi sono schizzate del 9,2%, grazie soprattutto all'anticipo dei versamenti per autoliquidazione di Irpef e Ires, ma facendo comunque incassare allo Stato quasi 33 miliardi in più rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (di cui 13 solo di Ires). Sommati agli ultimissimi dati positivi sul mercato del lavoro, i dati snocciolati dall'Istituto di statistica contribuiscono a dimostrare univocamente, secondo Padoan, che «le riforme funzionano» e che l'Italia «usa bene la flessibilità».

Non solo, Roma chiede di sfruttare tutte le clausole europee perché «ha tutte le carte in regola» per farlo e per saperle usare ancora «al meglio», per spingere la crescita. Governo e maggioranza dunque esultano. Nel terzo trimestre dello scorso anno, il potere di acquisto delle famiglie è aumentato dell'1,4% rispetto al trimestre precedente e dell'1,3% sullo stesso periodo luglio-settembre del 2014. Una percentuale che non si vedeva da otto anni. Al contrario i dati non bastano però a far cantare vittoria ai consumatori, che parlano di strada ancora lunga per far tornare le famiglie ai livelli pre-crisi.

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