Fiere ma anche concerti all'Italcementi Stanchina: «Spazio per la musica live»

Polo espositivo all'Italcementi ma non solo per ospitare le fiere «espulse» dall'area di via Bomporto, ormai segnata per essere assorbita nell'orbita dell'Università. «Io penserei a una struttura che possa ospitare qualche evento al chiuso, ad esempio concerti musicali che difficilmente possono avere come teatro il PalaTrento, assorbito per gran parte dell'anno dalle due squadre di serie A di pallavolo e pallacanestro».

A dirlo è Roberto Stanchina, assessore al commercio ma anche al turismo, che nella prospettiva di dare una nuova missione e una nuova sede a Trento Fiere, o comunque al soggetto che ne prenderà il testimone, vede anche l'occasione per dare alla città qualcosa in più, un luogo per feste, ritrovi e concerti più capiente dell'auditorium e alternativo al palazzetto. Non una tensostruttura come indicato dalla Provincia, ma un prefabbricato, magari modulare, che possa assolvere ad esigenze diversificate: «Ci sono strutture che non costano molto e che possono essere adatte. E si potrebbe pensare anche ad un'ampia piazza sull'esterno per gli eventi all'aperto».

Idea accattivante, che Stanchina vuole lanciare nel momento in cui sia all'interno del Comune che con gli interlocutori esterni bisogna sedersi attorno al tavolo per tracciare i destini urbanistici dell'area ex Italcementi e quelli futuri di fiere ed esposizioni in città. Anche perché da questo punto di vista i tempi sono stretti, almeno sulla carta. Il protocollo d'intesa tra Provincia, Comune e Università prevede che i 14.388 metri quadri dell'ex Cte, oggi sede di Trento Fiere e degli eventi espositivi, vengano messi a disposizone entro 24 mesi per fare una mensa universitaria ed eventualmente altre attività complementari alla didattica, oltre a realizzare il passaggio ciclopedonale verso le Albere e la futura biblioteca.

Ciò significa che entro due anni dovrebbe essere pronta la nuova cittadella espositiva all'ex Italcementi. «L'obiettivo è arrivare all'autunno con le idee chiare su cosa fare, dopodiché non vorrei essere troppo ottimista ma credo che un prefabbricato possa essere realizzato nel giro di sei mesi e in ogni caso non credo che la Provincia voglia cacciare nessuno con la forza, anche se naturalmente non si può perdere tempo» commenta Stanchina.

Ma al di là della partita urbanistica il Comune in questa fase deve prendere in mano la regia e le strategie in tema di esposizioni. La Provincia infatti, nell'ambito della riorganizzazione della proprie partecipazioni societarie, ha ceduto il proprio pacchetto di maggioranza di Trento Fiere e dichiarato «esaurito» il suo compito nell'organizzazione di eventi di interesse per la città.

Con una delibera del 3 dicembre scorso il pacchetto di controllo della società, 8.205.070 azioni di eguale valore nominale in euro, è stato conferito a Patrimonio del Trentino spa, l'immobiliare pubblica oggi diventata socio di maggioranza. Ma nella stessa delibera si indica il Comune come referente istituzionale deputato all'organizzazione di manifestazioni locali, eventualmente con cessione allo stesso o ad una nuova società che si dovesse costituire del ramo d'azienda. Nei mesi scorsi anche la Regione aveva annunciato di volersi disfare del suo 16% di azioni di Trento Fiere.

Il pallino anche dal punto di vista strategico e gestionale va perciò a questo punto in mano a Palazzo Thun, formalmente proprietario del 10,66% del pacchetto azionario ma che dovrà di fatto rifondare la società fieristica.

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