Sulla sanità alta tensione in aula Ma si spacca anche la minoranza

di Luisa Maria Patruno

Per sapere dove sarà costruito il Not (Nuovo ospedale del Trentino) - se a Mattarello, come vuole la Provincia, o in via al Desert, come vuole il Comune di Trento, - si dovrà attendere almeno fino alla fine di dicembre, quando il tavolo paritetico per un confronto tecnico-politico tra le due amministrazioni sarà chiamato a concludere il suo confronto di merito, partorendo se non una decisione almeno una valutazione condivisa di pro e contro.

Per quanto riguarda, invece, l’impegno a rimediare ai servizi ad orario ridotto negli ospedali periferici - in particolare di Tione, Cavalese e Arco - ci sono pronti 6 anestesisti, selezionati con un concorso appena ultimato, che saranno inviati negli ospedali periferici per consentire la copertura del servizio il sabato e la domenica (oggi escluso).

Inoltre, lunedì scorso l’Azienda sanitaria ha provveduto a pubblicare 4 bandi di concorso ad hoc per Cles, Tione, Cavalese e Arco, per la selezione di medici specialisti in pediatria o neonatologia, ginecologia e ostetricia, anestesia e rianimazione da assegnare al punto nascita dei quattro ospedali. Nei bandi di concorso si precisa però che le procedure saranno espletate solo se si presenterà «un numero minimo di candidati corrispondente all’intero fabbisogno previsto per il punto nascita».

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Sono queste le novità sul Not e sull’organizzazione con servizi dimezzati nei punti nascita e nei pronti soccorsi degli ospedali di Tione, Cavalese e Arco in vigore dal 25 novembre scorso, che sono state comunicate ieri in consiglio provinciale dal governatore Ugo Rossi e dall’assessore alla salute, Luca Zeni, chiamati, su richiesta delle minoranze, a fare il punto sulle due questioni più spinose della sanità trentina.
Ma proprio i consiglieri d’opposizione, che sono intervenuti con critiche a raffica sulla gestione delle due delicate questioni da parte della giunta Rossi, non hanno poi saputo approfittare ieri delle divisioni, i distinguo e i mal di pancia, che sulla sanità si sono già evidenziate all’interno del centrosinistra autonomista, presentandosi a loro volta spaccati sulle iniziative.

Le frattura tra le fila delle minoranze si è manifestata quando il consigliere e segretario della Lega nord, Maurizio Fugatti, ha chiesto la sospensione dei lavori del Consiglio, dopo la relazione di Rossi sul Not per proporre alle altre forze politiche d’opposizione di presentare una risoluzione con cui impegnare la giunta a revocare l’incarico al direttore generale dell’Azienda sanitaria, Luciano Flor, per il ruolo che ha avuto negli errori compiuti nella procedura di gara per il Not, censurata dal Consiglio di Stato e ora da rifare.

Ma sulla presentazione di questa risoluzione, che è una sorta di ordine del giorno legato alla discussione, sono emerse posizioni differenti tra le minoranze con i consiglieri di Progetto Trentino e Civica Trentina che si sono rifiutati di firmare la risoluzione di Fugatti sostenendo che la responsabilità della gestione della sanità è politica e dunque del presidente Ugo Rossi e dell’assessore, mentre il direttore dell’Azienda è un esecutore e dunque non avrebbe avuto senso chiedere una sorta di «sfiducia» del Consiglio su Flor.

Ma secondo Fugatti, così come per gli altri consiglieri di minoranza: Filippo Degasperi (M5S), Giacomo Bezzi (Forza Italia), Nerio Giovanazzi (Amministrare il Trentino) e Massimo Fasanelli (gruppo misto), la mozione sarebbe invece servita per dare un segnale forte e soprattutto avrebbe potuto aprire nuove crepe nella maggioranza. Si sa bene infatti che l’ex assessora alla sanità Donata Borgonovo Re e Mattia Civico nel Pd, si sono già espressi contro la conferma di Flor e c’è molto malcontento anche nell’Upt e nel Patt.

Alla fine, Fugatti non ha presentato la risoluzione, anche se in seguito Giovanazzi ha rilanciato la proposta legandola alla discussione sul taglio dei servizi a seguito dell’applicazione della legge sui turni dei medici. Le minoranze si sono riunite di nuovo e i lavori del Consiglio sono stati sospesi. Oggi decideranno se presentarla anche se mancheranno le firme di Progetto Trentino e Civica. Presentata invece una risoluzione che chiede di garantire ortopedia anche a Tione come a Cavalese almeno il sabato.


La cronaca via Twitter del dibattito di ieri in Consiglio provinciale:

 

 

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