Aumentano i casi di bullismo: denunciati nel 36% delle scuole

Il bullismo non accenna a scomparire dalle scuole, anzi rialza pericolosamente la testa, interessando addirittura il 36% degli istituti, almeno tra quelli monitorati da Cittadinanzattiva con il suo XIII/mo rapporto «Sicurezza, qualità, accessibilità a scuola». Un dato che impressiona se confrontato con l’andamento dello scorso anno, quando i casi si attestavano appena al 10%.

Ma la lente di Cittadinanzattiva evidenzia ulteriori negatività, come il capitolo della manutenzione degli edifici, che risulterebbe essere carente in 4 edifici su 10 del campione esaminato, vale a dire 101 edifici in 13 regioni (Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Sardegna, Sicilia e Veneto).

Altro dato che balza agli occhi è quello dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, che secondo lo studio «resta ancora non aggiornata e incompleta», con dati approssimativi e poco chiari.
Molte tinte fosche, dunque, nella rappresentazione della nostra realtà scolastica. Inquietante, come accennato, il dato sul bullismo: nel 30% degli istituti si sarebbero verificati nell’ultimo anno atti di vandalismo, ma anche episodi di criminalità al suo interno (14%) e nei pressi dell’edificio (9%). Tra le azioni più frequenti, furti di lavagne multimediali e materiale tecnologico, imbrattamento dei muri, incendio di libri e vetri rotti.

Non meno allarmante, evidenzia il rapporto, il dato sulla sicurezza degli edifici: il 21% presenta lesioni strutturali e in quasi la metà dei casi (45%) gli interventi necessari, e richiesti, non sono stati effettuati. Inoltre il 73% delle scuole si trova in zone a rischio sismico, il 14% a rischio idrogeologico, il 4% in aree a rischio industriale, il 5% a rischio vulcanico e ancora un 5% in zona a elevato inquinamento acustico. Ma in generale il 39% degli istituti presenta una manutenzione mediocre o pessima, con un 15% di aule con distacchi di intonaco o segni di fatiscenza. In più, rivela Cittadinanzattiva, nella necessità di realizzare opere di manutenzione strutturale l’ente proprietario nel 45% delle volte non è intervenuto.

La vita degli studenti in classe non deve essere poi così comoda, se è vero che banchi (20%) e sedie (18%) sono spesso rotti e il complesso degli arredi nella metà delle aule non è a norma. Lo studio mette poi di nuovo nero su bianco la scarsa attenzione alle norme igieniche, visto che nel 42% dei bagni non sono presenti carta igienica, sapone (53%), asciugamani (77%) e scopini per il wc (49%).

Alla luce della situazione complessiva, tende al profilo alto il sottosegretario all’Istruzione Davide Faraone. «Dobbiamo guardare agli aspetti positivi: per la prima volta in Italia abbiamo un’anagrafe dell’edilizia scolastica. È un inizio, ora dobbiamo arricchirla di dati». Infine, in tema di edilizia scolastica Faraone ricorda che «il governo Renzi vi ha messo mano, dopo che per anni non si era fatto nulla. Abbiamo investito 4 miliardi di euro, una cifra enorme».

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