Profughi, un sistema Ue di quote permanenti

«La commissione Ue propone un meccanismo di redistribuzione permanente delle quote di profughi, che ci permetterà di affrontare situazioni di crisi in modo più agevole in futuro», così poco fa il presidente Jean Claude Juncker

«La commissione Ue propone un meccanismo di redistribuzione permanente delle quote di profughi, che ci permetterà di affrontare situazioni di crisi in modo più agevole in futuro», così poco fa il presidente Jean Claude Juncker all’Europarlamento affrontando la crisi legata al flusso di rifugiati verso l'Europa.

«La commissione presenterà un pacchetto sull’immigrazione legale per i primi mesi del 2016. Bisogna accettare l’idea che l’immigrazione non è solo un problema ma una risorsa.
La nostra Ue non versa in buone condizioni, manca l’Unione in questa Ue e manca l’Europa.
Vogliamo cambiare le cose e farlo con uno sforzo congiunto», ha aggiunto Juncker.

«L’Europa non è chi si volta da un’altra parte, chi appicca il fuoco ai campi di raccolta. L’Europa sono i ragazzi di Kos che portano i panini ai siriani, chi ha applaudito il loro arrivo nella stazione di Monaco», ha detto ancora il presidente, già premier democristiano del Lussemburgo.

«È in gioco la giustizia storica dell’Europa. Non bisogna farsi impaurire, è il tempo della dignità e dell’azione. Dobbiamo rafforzare Frontex in modo significativo e farlo diventare un sistema europeo di guardiacoste e controllo delle frontiere pienamente operativo.

Vorrei poi riconoscere gli sforzi di Giordania, Turchia e Libano. Questi Paesi, che accolgono oltre quattro milioni di rifugiati siriani più poveri, compiono sforzi in termini finanziari e morali che noi dovremmo rispettare e riconoscere.

E sono convinto che con il Regno Unito raggiungeremo un buon accordo: senza dubbio i politici inglesi hanno ragione quando dicono che l’Ue è troppo burocratica», ha proseguito Jean Claude Juncker di fronte all’Europarlamento.

Per parte sua, poco fa anche Angela Merkel, parlando al Bundestag, ha ripreso il tema della crisi dei migranti: «La sfida è grande, non bisogna farsi illusioni. Ma se la affrontiamo con coraggio, senza esitare, con creatività, alla fine possiamo solo vincere. Coloro che cercano asilo e che vedono riconosciuto il diritto d’asilo hanno bisogno del nostro aiuto. E bisogna integrarli velocemente». Lo ha detto Angela Merkel nel Bundestag. «Devono imparare velocemente il tedesco e avere velocemente un lavoro. Diventeranno cittadini tedeschi.
Un Paese che dice “‘benevenuti” a tante persone deve anche dire quali sono le regole. Anche questo fa parte di una società aperta. Nessuna tolleranza per la società parallela».

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