L'ex Pd Fassina: archiviare l'euro per avviare politiche progressiste

«Per salvare l’Europa, rivitalizzare le democrazie delle classi medie e invertire il trend di svalutazione del lavoro dobbiamo costruire un fronte ampio a partire dalle forze progressiste della "periferia" mediterranea dell’eurozona per il superamento concordato della moneta unica. Il tempo a disposizione è sempre più breve». Lo scrive Stefano Fassina in un’intervento che è stato pubblicato sul blog di Yanis Varoufakis.

Scrive Fassina: «Siamo a un bivio storico. Da una parte, la strada della continuità vincolata all’euro, ossia della rassegnazione alla fine delle democrazia delle classi medie (...) dall’altra, il superamento concordato, senza atti unilaterali, della moneta unica e del connesso assetto istituzionale».

«La scelta - scrive l’ex Pd - è drammatica. La strada della continuità è opzione esplicita dei Partiti della nazione o delle »grandi« coalizioni a guida conservatrice. La strada della discontinuità può essere l’unica per tentare di costruire una forza politica in grado di rianimare la Costituzione della Repubblica democratica, fondata sul lavoro.

La sconfitta subita dal governo Tsipras e da noi a suo sostegno dovrebbe cancellare l’illusione dell’inversione di rotta lungo la strada della continuità. Va preso atto che l’euro è stato un errore di prospettiva politica. La Germania l’ha capito e, ancora consapevole della sua storia, indica una via d’uscita: l’unica strada realistica per evitare una rottura caotica dell’eurozona e derive nazionalistiche incontrollabili (già preoccupanti verso e dai tedeschi) è il superamento concordato della moneta unica, esemplificato nella proposta di "Grexit assistita" scritta dal ministro Schauble e avallata dalla cancelliera Merkel: non l’abbandono della Grecia a se stessa, ma "un'uscita accompagnata da ristrutturazione del debito (impossibile a Trattati vigenti), assistenza tecnica, finanziaria e umanitaria"».

 

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