Più sicurezza e meno scartoffie: le richieste dei baristi ai candidati

Più parcheggi e sicurezza, meno scartoffie. I baristi della città sono pronti a sostenere i candidati sindaco che si impegneranno a firmare e rispettare un patto pubblico che tenga in debita considerazione le loro richieste.
Ieri pomeriggio si è tenuto il primo confronto pubblico tra i candidati sindaco. Mancava in verità il rappresentanti del Movimento 5 stelle Paolo Negroni. Il suo sostituto, il candidato consigliere Nicola Gottardi, non è stato ammesso al tavolo dal presidente dei pubblici esercizi Giorgio Buratti. «Noi - ha spiegato quest’ultimo - avevamo chiesto la disponibilità dei candidati sindaco per sentire le loro personali idee, non quelle dei partiti».

Siparietto a parte, il pomeriggio ha visto gli aspiranti primi cittadini sfidarsi da un lato sui temi «classici» di questa campagna elettorale, vale a dire sicurezza, viabilità e parcheggi; dall’altra confrontarsi con i baristi su argomenti più specifici del settore, quali le necessità del turismo e soprattutto le due proposte avanzate da Buratti: la «carta d’identità dei locali» e il «patto per la città».
«Stenderemo una serie di punti programmatici per il futuro nostro e della città - ha spiegato il presidente della Fipe - e chiederemo ai candidati sindaco di sottoscriverli. Nel corso del tempo poi monitoreremo quanto verrà realizzato e alla fine tireremo le somme».

Per quanto riguarda la carta d’identità dei locali, l’idea è quella di fare una classificazione di tutti i pubblici esercizi della città specificando per ognuno di essi orari ed attività che vi possono essere organizzate: concertini, pasti veloci... «Noi - ha detto Buratti - vogliamo essere partner dell’amministrazione, non subirne le decisioni».
Tutti i candidati, naturalmente, si sono detti concordi con questa affermazione. Così come c’è stata sostanziale intesa sulla richiesta di sburocratizzazione e di velocizzazione delle pratiche con l’ente pubblico «che - sono ancora parole di Buratti - ci fanno perdere troppo tempo». Cia ha addirittura teorizzato la «burocrazia zero».

I distinguo, invece, si sono visti su altri temi.

Su quello, per esempio, della sicurezza. Se Buratti, spalleggiato da Claudio Cia e Paolo Primon, sostiene che l’amministrazione uscente su questo fronte non ha fatto abbastanza, il sindaco Alessandro Andreatta e la rappresentante dell’Altra sinistra Antonia Romano hanno invece sottolineato gli elementi positivi. Da una parte la ricetta Primon: sgomberare l’ex asilo occupato dagli anarchici e realizzare un elenco di tutte le persone che stanno in città senza reddito («la mancanza di lavoro è la prima causa di microcriminalità»), dall’altra le tesi di Romano («la percezione di insicurezza è costruita ad arte da chi fa demagogia politica»).

Concezioni opposte anche su viabilità e parcheggi. Andreatta - e non poteva essere diversamente - ha difeso il piano della mobilità approvato dalla sua maggioranza (con prolungamento della Trento Malé fino al Not, collegamenti con la collina est e il Bondone, grande parcheggio in destra Adige), mentre Primon ha proposto (stavolta con la condivisione di Romano) di riservare gratuitamente il parcheggio dell’ex Sit ad artigiani e dipendenti delle attività commerciali del centro. Cia, dal canto suo, ha sostenuto la possibilità di aprire al traffico la Ztl almeno nelle ore serali per portare più gente in centro ed evitare che le vie del giro al Sass di notte diventino terra di nessuno.

Tante idee anche sul turismo: nel programma di Cia c’è il camping all’Italcementi, in quello di Primon il parco fluviale e la funicolare, in quello di Romano i sentieri di trekking urbano e l’omaggio di un contapassi a tutti i visitatori con uno sconto per l’hotel proporzionale ai chilometri percorsi a piedi. Per Andreatta la strada è quella della diversificazione dell’offerta.

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