«Il celibato dei preti si può abolire»

Nei giorni scorsi in Alto Adige la terza assemblea dei sinodali, partecipanti al secondo Sinodo diocesano, ha affrontato alcuni temi tabù. I presenti si sono espressi chiaramente a favore dell'abolizione del celibato sacerdotale, del diaconato femminile, dell'ordinazione femminile, della comunione per i separati divorziati e dell'amministrazione dell'unzione degli infermi da parte di laici. L'assemblea non ha propriamente espresso un voto, poichè gli argomenti non sono di pertinenza di un vescovo diocesano, ma ha espresso un'opinione che confluirà in un documento che, fin dall'inizio del Sinodo, il vescovo di Bolzano-Bressanone, Ivo Muser, si è detto disponibile a presentare ai vertici della Chiesa. La notizia è di quelle che danno fiato al dibattito e che qualcuno può addirittura pensareche possa «far tremare le colonne del tempio". Dall'assemblea è scaturito un invito a declinare l'invito di Papa Francesco «ad essere ospedale da campo», luogo in cui curare le ferite della vita con la medicina del vangelo. Forte è l'istanza del diaconato femminile così come l'affidamento ai laici del sacramento dell'unzione agli infermi.

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