Trentino Riscossioni, bufera sul presidente Rella

di Luisa Maria Patruno

Il fatto che la società chiamata al recupero coattivo dei vitalizi non restituiti sia Trentino Riscossioni e, soprattutto, che il presidente sia Alberto Rella, ex consigliere regionale ed ex sindaco di Folgaria che ha presentato ricorso contro il taglio del 20% dell’assegno, ha fatto storcere il naso a più di una persona. Il motivo è presto detto: qualcuno ritiene che questo possa essere motivo di incompatibilità. A sottolinearlo, in un commento su Facebook, è stato lo stesso direttore di Trentino Riscossioni, Stefano Riccamboni.

Domenica alle 8 e 41 il consigliere provinciale Lorenzo Baratter ha postato la foto delle pagine dei quotidiani locali dove si parlava del coinvolgimento della società «in house» nel pignoramento. Il primo commento è stato proprio sul presunto «conflitto di interessi» tra la presenza di Alberto Rella in Trentino Riscossioni e il compito assegnato alla società. Quasi immediata la risposta del direttore di Trentino Riscossioni, Stefano Riccamboni, che ha puntualizzato che Trentino Riscossioni è da lui diretta ed ha assicurato che «la società agirà nel pieno rispetto delle leggi che regolano le ingiunzioni fiscali e le conseguenti azioni esecutive. Le garantisco che non c’è spazio a dubbi o diverse interpretazioni: i tempi e i modi saranno quelli previsti dalla normativa!», replica al cittadino dubbioso sull’opportunità della scelta. Quanto al ruolo di Rella sempre Riccamboni scrive: «È vero, Rella è presidente di Trentino Riscossioni ma non può sicuramente incidere sul l’operatività della società che, ricordo, è una società in house della Provincia. In altre parole, io rispondo alla giunta provinciale e non a Rella e questo penso sia garanzia di oggettività. Poi sul fatto che dovrebbe dimettersi, sono d’accordo con lei».

Il post va avanti con domande e risposte nelle quali il direttore Riccamboni sottolinea i compiti del presidente e quelli del direttore, ma nei quali ribadisce anche di trovarsi in accordo con l’amico di Facebook di Baratter sulla necessità che Rella debba dimettersi. Il post si chiude con l’auspicio che intervenga Rossi  e magari possa dare una mano anche Baratter che, sulla questione, clicca un «mi piace».

Alberto Rella aveva precisato nelle scorse settimane che con le attualizzazioni non aveva nulla a che fare, non avendone diritto. Il suo anticipo lo aveva infatti già ricevuto diversi anni fa per motivi di salute e si era visto ridurre del 45% il vitalizio. Ora però, dopo un’ulteriore penalizzazione del 10% prevista con la legge del 2012, si vede ancora intaccata la pensione da consigliere per un altro 20%. «Solo per questo - aveva spiegato - ho firmato l’atto di citazione, per verificare la costituzionalità di quest’ultimo provvedimento».

Sulla vicenda è intervenuto anche il presidente della Provincia, Ugo Rossi: «Non è il presidente di Trentino Riscossioni che si deve occupare dei pignoramenti e poi mi sembra che Rella abbia fatto ricorso per una sciocchezza, ma certo non è il massimo. Comunque non ho approfondito la questione perché non me ne sono ancora occupato, affronteremo il problema quando e se sarà necessario».

Presidente Rossi, è stata la giunta provinciale a nominare Alberto Rella alla presidenza di Trentino Riscossioni, pensa che si trovi ora in situazione si incompatibilità visto che è un ex consigliere che ha fatto ricorso contro il consiglio regionale?
È un tema di cui non mi sono ancora occupato. Comunque mi pare che il suo ricorso sia così marginale che probabilmente potrebbe anche decidere di ritirarlo. E il solo fatto di essere stato un consigliere regionale non è un motivo per dire che non può presiedere la società chiamata a fare eseguire la legge regionale sui vitalizi. È evidente che se le azioni le deve fare Trentino Riscossioni il tema andrà affrontato perché non è che uno può fare azioni contro se stesso, anche se il presidente non è tra coloro che devono restituire. Dobbiamo verificare che non ci sia incompatibilità reale.

Ma perché è stata scelta proprio Trentino Riscossioni? Lo ha proposto lei alla presidente Avanzo?
No. Ci dovremo vedere con la presidente Avanzo per capire. Non so nemmeno cosa venga chiesto esattamente a Trentino Riscossioni e penso che non sia ancora detto che alla fine venga dato l’incarico proprio a Trentino Riscossioni per fare questi recuperi, potrebbe essere scelto qualcun altro.

Chi altro potrebbe essere?
Non lo so. Non tutti usano Trentino Riscossioni per avere indietro i soldi. Dobbiamo ancora parlarne. Mi spiegheranno cosa serve. In ogni caso procederemo di comune accordo presidenza della giunta e presidenza del consiglio regionale come facevamo con Moltrer. L’attuazione della legge ha delle vie tecniche e non politiche che dovranno essere affrontate. Se la giunta dovrà fare degli atti li farà anche se le comunicazioni spettano al consiglio regionale. L’importante è attuare la legge. È l’unica retroattiva che c’è in Italia e quindi c’è molta aspettativa per capire se regge. Le prove giudiziarie sono attese anche al di fuori del nostro territorio.

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