Letta e Renzi, «stallo» sulla legge elettorale

Dopo giorni di indiscrezioni e smentite sulla possibile data dell'incontro tra i due, ieri mattina alle 8 Matteo Renzi ha varcato la soglia di Palazzo Chigi per un incontro, durato circa un'ora e mezza, con il premier Enrico Letta. Un faccia a faccia valutato come «molto positivo» ma che, di fatto, non è risultato risolutivo su un nodo cruciale come quello della legge elettorale

Dopo giorni di indiscrezioni e smentite sulla possibile data dell'incontro tra i due, ieri mattina alle 8 Matteo Renzi ha varcato la soglia di Palazzo Chigi per un incontro, durato circa un'ora e mezza, con il premier Enrico Letta. Un faccia a faccia valutato come «molto positivo» ma che, di fatto, non è risultato risolutivo su un nodo cruciale come quello della legge elettorale. E, del resto, l'incontro è arrivato dopo giorni nei quali si era registrato un deciso precipitare dei rapporti, con il sindaco e i suoi che non hanno fatto sconti nè risparmiato attacchi a diversi esponenti dell'esecutivo, criticando a ripetizione le scelte del governo.
E se Renzi ha rassicurato sul fatto di non voler far cadere l'Esecutivo, corroborando questo concetto con la sua ricandidatura a sindaco di Firenze, persiste il nodo della riforma del Porcellum. Le posizioni sul punto restano invariate. Il premier nell'incontro ha ribadito la linea che sulla riforma si dialoga con tutti, ma si parte dalla maggioranza. Renzi, invece, ha ribadito la sua idea che è quella di farla «con chi ci stà». Certo l'ipotesi di un accordo con Forza Italia rappresenta per il sindaco anche un'arma da usare nella trattativa con Ncd. E  nel Pd c'è chi è pronto a scommettere che alla fine si arriverà a un'intesa sul doppio turno. Il sindaco, però, determinato ad andare alle europee avendo incassato la riforma, teme che possa esserci un problema di numeri. Sul punto, però, Letta lo rassicura spiegando che lo «aiuterà» a fare in modo che su uno dei tre progetti da lui proposti «si ritrovi la maggioranza».
«Nessuno capirebbe se cadesse il governo per colpa della legge elettorale», sottolinea anche il ministro per i Rapporti con il Parlamento, Dario Franceschini.
Nell'incontro tra il premier e il sindaco un passaggio potrebbe aver riguardato anche il rimpasto che il premier non esclude. Ma, oltre alla legge elettorale il piatto caldo dell'incontro è stato il patto di coalizione per il 2014. Che, negli obiettivi di Renzi dovrebbe, comunque, avere un percorso parallelo con quello della riforma del sistema di voto.
Il 27 gennaio, infatti, la riforma del Porcellum approderà in Aula a Montecitorio e il patto di coalizione «Impegno 2014» sarà portato in Parlamento entro il mese. Letta avrebbe chiesto a Renzi di mettere nero su bianco in un documento le proposte del Pd senza escludere alcun argomento, comprese le unioni civili e la questione dell'immigrazione. E compreso anche il jobs act sul quale il presidente del Consiglio avrebbe osservato che contiene ipotesi in linea con il programma di governo. In vista dell'ufficializzazione in direzione di questo documento, Renzi ha all'ordine del giorno un fitto calendario di appuntamenti per tutta la settimana prossima, che ha messo a punto nella lunga giornata passata ieri al Nazareno, dopo l'incontro con il premier, dove ha visto i suoi più stretti collaboratori e il presidente Pd Gianni Cuperlo. Sullo sfondo la delicata direzione del 16 gennaio.

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