Politica / Trattative

Bolzano: virata a destra, la Svp perde i pezzi, attaccata anche dagli Schützen.

Dopo Pürgstaller e Unterkircher si dimette anche il giovane Seehauser. Interviene l’Obmann Achammer: «Non deroghiamo dai nostri valori su autonomia, minoranze e diritti civili. Lasciateci lavorare». E ieri l’attacco frontale alla Stella Alpina è arrivato anche dagli Schützen.

BOLZANO. La attaccano da sinistra e da destra. In più si aggiunge anche lo stillicidio di dimissioni dal partito di raccolta. Dopo quelle dell'ex leader dell'ala sociale Albert Pürgstaller e dell'ex presidente di Centaurus, Andreas Unterkircher, ieri se ne è andato dalla Stella alpina anche Sebastian Seehauser, già capogruppo Svp in consiglio comunale a Bolzano e membro del direttivo locale a Dodiciville.

«Inaccettabile e insopportabile che il partito di raccolta abbia avviato le trattative per la giunta provinciale con una forza politica post-fascista che tende anche a negare i cambiamenti climatici», così Seehauser. Le critiche sono indirizzate a Fratelli d'Italia e subito interviene l'Obmann Svp per calmare le acque e rassicurare iscritti ed elettori. «In queste trattative non indietreggeremo di un centimetro dai nostri valori, lasciateci lavorare», afferma Philipp Achammer. Ed ancora «la Stella alpina firmerà un accordo di coalizione solo se verranno presi impegni chiari sull'autonomia, sulle minoranze e sui diritti civili». E se ancora l'altro ieri alcune centinaia di persone della sinistra hanno manifestato con una marcia di protesta fin sotto la sede della Stella alpina in via Brennero «contro una coalizione con partiti neo-fascisti», ieri è stata la volta delle destra tedesca. L'occasione è stata il tradizionale raduno a San Paolo di Appiano in ricordo di Sepp Kerschbaumer e degli altri «combattenti della libertà», ovvero i protagonisti della stagione delle bombe in Alto Adige. Dopo la messa nella chiesa parrocchiale, il corteo di circa 2 mila persone si è recato al cimitero alla tomba di Kerschbaumer, dove il discorso di rito è stato pronunciato da Gudrun Kofler, la nipote di Eva Klotz (zia) e di Jörg Klotz (nonno). Kofler vive in Austria ed è consigliera della Fpö nell'assemblea del Land Tirolo. «La storia della nostra terra e del nostro popolo non è qualcosa che possiamo tirare fuori e consultare quando ne abbiamo bisogno, è dentro di noi. Ci commuove, ci fa arrabbiare, ci delude, ci addolora e a volte ci lascia senza speranza», così Kofler, evidenziando comunque la «volontà ininterrotta dei sudtirolesi di non arrendersi, indipendentemente delle minacce che arrivano da Roma, ma anche da coloro che non hanno l'attaccamento alla storia e il senso del dovere». Poi l'attacco frontale alla Svp per la scelta di puntare ad un accordo con Fratelli d'Italia per la prossima giunta provuinciale. «Il discendente spirituale di Tolomei, Alessandro Urzì, avrà un ruolo importante nelle trattative», evidenzia Kofler durante il suo discorso. Poi ci pensa il comandante degli Schützen altoatesini a scaldare gli animi. «Come può la Stella alpina pensare di partecipare alla costruzione dell'Euregio tirolese se poi ogni volta che la destra italiana alza la voce, si tira indietro con questi nipotini di Benito», sottolinea Roland Seppi. Messaggio recapitato direttamente sul posto ai consiglieri provinciali Svp, Rosmarie Pamer e Luis Walcher, presenti alla cerimonia.

Le trattative di giunta.

Gli incontri in presenza proseguiranno da lunedì prossimo, tra i negoziatori di Svp, Fratelli d'Italia, Lega-Uniti, La Civica e Freiheitlichen. «Da qui a lunedì ci sarà solo uno scambio di documentazione per via online», spiega Christian Bianchi (Lega-Uniti). L'obiettivo è quello di proseguire la settimana prossima in modo serrato ed arrivare alla definizione del programma prima di Natale per poi passare alle scelte sui componenti e relative deleghe del prossimo esecutivo. M.D.