Per chi stupra una donna c'è anche l'attenuante

Si possono commettere numerosi stupri portati a totale compimento - con la sopraffazione fisica della donna e della sua dignità - e nonostante ciò vedersi concessa l’attenuante di aver commesso un reato di non troppo rilievo, per il quale si può ottenere la riduzione della pena. È quanto sostiene la Cassazione, che si è espressa in disaccordo con un verdetto di merito che, invece, riteneva che una violenza sessuale portata a estremo compimento sia di per sé un reato grave e non un episodio di «minore gravità» La sentenza integrale

Chiude il campo profughi «Immigrati via in autunno»

Chiude il campo profughi di Marco di Rovereto. Non nell'immediato (ci sono tempi tecnici da rispettare), ma la struttura in autunno verrà restituita alla Protezione civile. Lo assicura il presidente della Provincia Ugo Rossi. Intanto, proseguono le indagini sul dramma della giovane mamma vittima di uno stupro avvenuto nella notte tra venerdì e sabato a poche centinaia di metri dalla struttura di accoglienza: setacciata l'area della violenza, si cercano testimoni. Al Ris di Parla le analisi sui campioni del Dna degli ospiti del centro di Marco

Giovane violentata a Marco

Una giovane donna è stata stuprata attorno alle due di notte a Marco di Rovereto, a poche centinaia di metri del centro di accoglienza dei richiedenti asilo politico. La vittima era uscita per portare il cane a fare i bisogni quando un uomo l'ha spinta a terra e ferita: «Era arrabbiato, mi urlava contro ma non lo capivo». Immediate le indagini delle forze dell'ordine, che lavorano senza escludere alcuna ipotesi: ma gli ospiti sono già stati sottoposti al test del Dna. Il Comune: quel centro va chiuso 

l'Adige

Violentate quattro donne con la «droga dello stupro»

I tre casi di stupro denunciati nei giorni scorsi da giovani donne in Salento, ed un presunto quarto caso di violenza emerso nelle ultime ore, hanno indotto il prefetto di Lecce, Giuliana Perrotta, a convocare d'urgenza una riunione del comitato per l'Ordine e la Sicurezza pubblica per il 23 agosto alla presenza, tra gli altri, del procuratore Cataldo Motta e dei gestori dei lidi e dei locali da ballo. Il sospetto della polizia e che alle vittime sia stata somministrata la cosiddetta «droga dello stupro»