Infanzia / L’appalto

Primiero: l'asilo sovracomunale sarà gestito da una coop napoletana, un «gigante» del settore

La «Raggio di Sole» di Casoria subentra alla Bellesini di Trento: è l’esito dell’asta. Il presidente Pradel: «Non c’è da preoccuparsi, è un player internazionale, presente anche in Olanda»

di Manuela Crepaz

PRIMIERO.  Ieri l'Agenzia provinciale per gli appalti e contratti ha ufficializzato l'aggiudicazione, su delega della Comunità di Primiero, della gestione del servizio asilo nido sovraccomunale di Primiero per un importo complessivo di 2.362.074,96 euro. L'aggiudicataria, unica partecipante al bando, è stata la società cooperativa Raggio di Sole con sede a Casoria, in provincia di Napoli. Il prezzo offerto quale corrispettivo unitario mensile per ogni posto occupato a tempo pieno è stato di 1.142,27 euro, per un ribasso percentuale del 2,5% pari a 2.303.026,32 euro per un importo contrattuale su tre anni pari a 1.233.757,68 euro.

La Raggio di Sole subentra alla Cooperativa Bellesini di Trento che ha gestito il nido dal 2016 allo scorso 31 agosto.

Il fatto che la cooperativa non sia più la stessa e soprattutto non più trentina e di piccole dimensioni, ha suscitato qualche dubbio sulla reale capacità di portare avanti il servizio nido da parte di una società in forte espansione, che riesce a fare prezzi oltremodo concorrenziali, ma il presidente della Comunità di Valle, Roberto Pradel, fuga ogni dubbio. «Non c'è nulla da temere. Raggio di Sole è un player internazionale, oltre 1200 dipendenti per un'ottantina di sedi in Italia, e oltre 700 in Olanda. Primiero è la prima sede trentina, ma altre sono già presenti in Alto Adige e Veneto. Nei numeri, è potenza. Andrà giudicata dai fatti, non dalla sede». Perché la Cooperativa Bellesini non ha partecipato al bando?«Per proprie scelte imprenditoriali».

Com'è stata la transizione di passaggio tra le due cooperative?«Non nego che sia stata impegnativa, ma il passaggio è stato favorito dalla collaborazione di tutti, dalle dipendenti agli uffici della comunità con la referente Michela Tomas. Tutto il personale è rimasto, anzi, le dipendenti con la nuova sede sono aumentate ed è in fase di assunzione una coordinatrice. Ora il nido è a regime, è aperta pure la terza sede attrezzata in via provvisoria, in attesa del nuovo nido di Siror, nell'appartamento del parroco liberato a fine estate. I posti sono 32 a Tonadico e 10 a Lausen. Dalle interlocuzioni avute con i genitori, il passaggio a livello di servizio non è stato percepito».

La lista d'attesa per un posto al nido è ancora lunga?«No, ora non c'è più pressione sull'asilo nido, poche sono le famiglie in lista d'attesa. Abbiamo riequilibrato il contributo previsto per le tagesmutter, per cui dal prossimo anno ci sarà un avvicinamento tra quello che sarà il prezzo del nido e quello delle tages, che offrono ovviamente un servizio diverso, più dinamico e parziale. Con la prossima apertura del nido di Siror il problema 0-3 sarà risolto, verosimilmente i posti saranno in eccesso con 42 posti a Siror, 10 a Lausen e il servizio tagesmutter».

Ne è sicuro? «Ad oggi i nuovi nati sono 47 e saranno una cinquantina a fine anno. Certo, ci è voluto tempo, ci si sarebbe potuti arrivare prima, i tempi della politica sono sempre in ritardo, ma con il sostegno economico per le tagesmutter e i posti in più possiamo dire che è si è fatta una politica di conciliazione vera, forte, a livello quasi scandinavo».È ora di pensare all'inverno demografico...«Questo è il problema vero che inciderà sui servizi, coincidente con un altro: chi ha appartamenti in affitto li mette a disposizione dei turisti e non dei residenti o di coloro che vorrebbero trasferirsi in valle. C'è una forte pressione di richiesta per le case Itea che non si sentiva da anni, ma non perché ci sono famiglie che hanno difficoltà a pagare l'affitto, ma perché non trovano disponibilità sul libero mercato».

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