Natale / La storia

La storia di Gabriele, “il piccolo guerriero”: nato prematuro, ora pesa 4 chili

Dopo tre mesi in Neonatologia ha passato il Natale in famiglia. Avrebbe dovuto nascere a fine ottobre e, invece, a fine luglio mamma Milena Di Nucci – un medico – ha avuto un distacco di placenta. Quando è venuto alla luce pesava un chilogrammo

di Patrizia Todesco

TELVE. Quando è nato pesava meno di un chilogrammo. Meno di un pacchetto di zucchero o di farina. Nelle prime settimane di vita ha dovuto combattere tante piccole battaglie per sopravvivere, tra cui una sepsi che sembrava difficile da superare. E invece lui, Gabriele, ha subito tirato fuori tutta la forza che aveva e ce l'ha fatta. Dopo tre mesi di ricovero in ospedale, ad inizio novembre, è tornato a casa e ha festeggiatp il suo primo Natale coccolato da mamma Milena Di Nucci, medico all'ospedale di Borgo Valsugana, papà Emanuele Squitieri, ingegnere e docente, nonché dalla sorellina Maddalena, di quasi 5 anni.

Gabriele sarebbe dovuto venire al mondo il 29 ottobre. Questa era la data di scadenza della gravidanza. A inizio luglio, però, mamma Milena si è accorta di perdite anomale. Si è rivolta all'ospedale e per precauzione l'hanno ricoverata. Avrebbe dovuto tornare a casa nel giro di poco, e invece, alcuni giorni dopo, le si sono rotte le acque. A quel punto la gravidanza non era nemmeno di 24 settimane. Si dovevano guadagnare giorni preziosi e così è stato fino a quando, il 29 luglio, Milena ha avuto un distacco di placenta.

A quel punto occorreva agire in fretta per salvare sia lei che il bambino. Portata in sala operatoria, Gabriele è nato che pesava 930 grammi. «Poi, con il calo fisiologico, anzi un po' più che fisiologico, è arrivato a pesarne 780». Giorni difficili per questa coppia. Il bambino è stato rianimato in quanto dopo il parto ha avuto un arresto cardiaco, intubato e poi messo in incubatrice per settimane. E lì si sono susseguite complicanze e imprevisti.

«Il più grave è stato quando l'hanno portato a Verona per un esame agli occhi e invece lo hanno ricoverato per una grave sepsi. Quando ci hanno spiegato cosa stava succedendo non ci hanno dato certezze che ce l'avrebbe fatta». Mamma Milena, da medico, conosceva benissimo i rischi di quella grave infezione e di quanto delicata fosse la situazione.

«Fin dall'inizio - racconta - è stato difficile anche perché, una volta che sono stata dimessa sono tornata a casa, a Telve, dall'altra bambina che iniziava a risentire della mia assenza. Potevo venire a Trento una volta al giorno, ma tutto il personale della terapia intensiva neonatale è stato gentilissimo con me. Quando abbiamo preso il Covid, e dunque siamo dovuti rimanere tutti a casa per giorni, effettuavano delle videochiamate per farci vedere Gabriele e aggiornarci sulle sue condizioni».

Anche quando era casa, ovviamente, il pensiero di questa mamma era sempre lì, per quel piccolino che lottava nell'incubatrice per diventare grande. E piano piano grande Gabriele lo è diventato. Ora pesa 4 chili. Sulla carta ha quasi cinque mesi. Se guardiamo la data presunta di parto, però, ne ha appena uno e mezzo.

«Agli inizi di novembre sembrava che dovesse venire a casa con l'ossigeno e invece, incredibilmente, non è stato così. Non è servito». Un altro miracolo.

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