Violenza / Il caso

Quella rissa con coltellate a Caldonazzo: coinvolti otto ragazzi del paese

Mercoledì sera scene da Far West nella via che conduce al bar Spiaggia: un ventenne ferito con un temperino svizzero alla schiena, i carabinieri cercano di identificare il colpevole
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di Leonardo Pontalti

CALDONAZZO. Una parola di troppo, una battuta mal digerita e - complice l'alcol - gli animi si sono subito scaldati. A fronteggiarsi, mercoledì sera a Caldonazzo - dove un ventiduenne è rimasto ferito dopo essere stato colpito da una coltellata - sono stati due gruppi di giovani: sei ragazzi da una parte, due dall'altra. Sono tutti residenti in zona, tra loro anche due minorenni.

L'allarme, mercoledì sera, era scattato poco prima delle 21, quando agli operatori della centrale unica d'emergenza era arrivata la chiamata da parte del personale del locale, allarmato per quanto stava accadendo nei pressi della struttura nerlla via senza uscita dove si trova il Bar Spiaggia.

Gli operatori del 112 oltre al personale sanitario avevano chiesto l'intervento dei carabinieri della compagnia di Borgo, che erano subito giunti in fondo a via al Lago, proprio sulle rive, da dove poi imboccando la strada senza uscita sulla destra, si raggiunge la radura.

Al loro arrivo, fuori dal bar, avevano trovato unicamente il ventiduenne ferito. Era staro colpito da un fendente alla schiena che, fortunatamente, non gli ha causato gravi ferite, come è stato accertato anche dal personale medico e sanitario dell'ospedale Santa Chiara dove mercoledì sera era stato subito trasferito, in ambulanza. E’ già stato dimesso.

Nel corso della serata, poi, i militari dell'Arma erano riusciti a risalire all'identità degli altri due giovani coinvolti e a raggiungerli: si trovavano all'ospedale San Lorenzo di Borgo, che avevano raggiunto a seguito del violento scontro: per loro, soltanto qualche contusione.I carabinieri della compagnia di Borgo per tutta la notte hanno proseguito nel lavoro di indagine per ricostruire l'accaduto. È stato così possibile appurare come, oltre ai tre feriti, a partecipare alla rissa fossero stati anche altri cinque giovani, due gruppi distinti composto l'uno da sei ragazzi, l'altro da due.

In realtà pare che a menare le mani siano stati soltanto cinque degli otto coinvolti. Secondo quanto è stato possibile ricostruire in base alle testimonianze raccolte fino alla tarda mattinata di giovedì, pare che il ventiduenne accoltellato fosse intervenuto in difesa di un amico. Si tratta delle due persone che si sono scontrate con il gruppo dei sei ragazzi. Il ventiduenne, dopo aver visto l'amico in pericolo, si sarebbe scagliato contro uno dei sei giovani (uno dei due ragazzi finiti al San Lorenzo di Borgo), schiaffeggiandolo e colpendolo.

Fino a quel punto le schermaglie erano state unicamente verbali ma da lì in poi è scoppiata la rissa vera e propria. A quel punto, pochi istanti dopo la reazione del ventiduenne, uno degli altri sei ragazzi ha estratto un coltellino svizzero, colpendolo alla schiena.

L'arma è stata descritta da alcuni dei presenti - non dalla vittima, colpita alla schiena - ma non è stata ancora ritrovata: i carabinieri, pur perlustrando approfonditamente il piazzale e gli altri spazi nei pressi del locale, per ora non l'hanno recuperata.

Al momento nessuno degli otto coinvolti è stato denunciato: i militari dell'Arma, che hanno già identificato altri tre giovani oltre a quelli finiti in ospedale, stanno attendendo di individuare anche gli altri due ragazzi, in modo da poter avere un quadro completo delle loro versioni.In base agli elementi raccolti fino a questo momento, poi, non è stato neppure possibile per ora comprendere chi sia stato materialmente a colpire il ventiduenne.

Lo scontro, concitato, non ha permesso né alla vittima né al suo amico di riconoscerlo chiaramente.

Quando le indagini si concluderanno, il rischio per almeno cinque degli otto giovani è quello di dover rispondere dell'accusa di rissa, che nel caso del ragazzo che ha ferito il ventiduenne con il coltello si affiancherebbe a quella di lesioni.

A rendere poco agevole il lavoro dei militari è l'assenza, tanto all'esterno del locale che lungo il breve tratto di strada da cui vi si accede, di telecamere. Non vi sono dunque immagini di quanto accaduto l'altro ieri sera.

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