Quando l'amore è appeso al muro Borgo, centro tappezzato con una struggente lettera all'amata

di Massimo Dalledonne

"Tuo L.L." È la firma in calce ai tanti, tantissimi fogli A4, tipo i vecchi tazebao degli anni Settanta, comparsi lunedì notte nel centro storico di Borgo.

Una lettera d'amore che, un giovane e anonimo ragazzo del paese, ha voluto dedicare alla sua amata. Impossibile non vederli.
Sono appesi sui muri, nelle bacheche, sui vetri dei negozi chiusi. Anche nelle piazze, sul portone del Tempio Civico di S. Anna e sulle buche delle lettere dell'ufficio postale. In tanti l'hanno letta. Ma l'autore voleva che la leggesse una persona in particolare.
«Mi sono firmato così - conclude la lettera - in modo insolito perché così se lei leggerà capirà immediatamente di chi si tratta».
Ci si mette un bel po' a leggerla, questo sì. Un testo lungo ed articolato per comunicare sentimenti e passioni, come si faceva un tempo. Su un foglio di carta, in bianco e nero. Al centro della lettera una frase: "meglio aver amato e poi perso che non aver mai amato".

Il giovane L.L. si è ispirato a queste parole. «Sono una persona semplice, forse complessa o forse entrambi, un po' vecchio stile, di quelli che credono che l'amore sia romanticismo e che si debba lottare fino alla fine per esso». E da come scrive lui sta lottando «a denti stretti per riuscire a far rientrare la persona che amo nella mia vita. Ho sbagliato ma dicono che sbagliare ci renda umani. Ma cos'è uno sbaglio di fronte ad un sentimento sincero? Si può perdonare una persona che ha sbagliato se ancora c'è un amore forte e vivo?».

Una lettera d'amore "aperta" alla sua amata, l'estremo tentativo per recuperare un amore perso o che il giovane ragazzo sta perdendo.
«Mi è davvero piaciuto quello che ho letto. Chi scrive sta davvero soffrendo molto - commenta una anziana signora - e sta cercando in tutti i modi di farsi perdonare. Chissà cosa avrà combinato. Ma se avesse tradito la sua ragazza, io se fossi al suo posto non glielo perdonerei affatto».

Qualche giovane si ferma in Corso Ausugum. Anche alcune ragazze. «Io avrei risolto tutto a quattr'occhi. Al massimo con una telefonata o un messaggio».
Una lettera scritto d'impulso, qualche errore di battitura e di punteggiatura. Anche parole scritte in modo errato. Ma L.L. vuole lottare a denti stretti per ciò che ama. «Sono disposto a lottare fino a quando non ho più ossigeno - si legge - e stringere i pugni fino a sentire le unghie penetrare sottopelle. Per me il vero amore è quando si ama una persona più di se stessi e si vive per lei, quanto diventa il tuo mondo. Lei è sempre stata al centro della mia vita e non ho mai pensato un futuro senza la sua presenza. Non inizierò sicuramente ora a farlo». Resta da capire solo una cosa. Non chi sia la destinataria del messaggio ma se la ragazza di cui L.L. è follemente innamorato abbia letto la lettera.

«Il mio domani, gli anni a venire me li immagino solo al suo fianco. Eccomi qui, io, ragazzo imperfetto, pronto a combattere per far tornare quel mondo di cui lei faceva parte, a sbattere la testa contro il muro miliardi di volte pur di cercare di superarlo. Pronto nell'impresa - conclude il giovane follemente innamorato di Borgo - di far rinascere quell'eclissi tanto rara quanto bella».

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