Broccon, un gruppo di ragazzini sfiorato da una grossa pianta

di Andrea Orsolin

Sulla strada che porta al Passo Brocon (e che da esso scende) continua a cadere di tutto. La paura e la rabbia per una situazione ritenuta ormai insostenibile hanno spinto il sindaco di Canal san Bovo Albert Rattin ad alzare la voce. Sono passati ormai nove mesi dalla tempesta Vaia di fine ottobre, ma la strada provinciale che da Canale conduce alla frazione di Ronco continua a essere invasa da massi e piante.

L’ultima volta tre giorni fa, verso sera, quando un grosso albero è piombato sulla carreggiata che porta all’abitato di Ronco Chiesa. Solo per poco un gruppo di bambini del posto, di ritorno alle proprie case dopo la giornata passata al centro estivo, è scampato al pericolo. Sono dovuti intervenire i Vigili del Fuoco di Canal San Bovo per consentirgli di oltrepassare il cedimento e in seguito rimuovere la pianta, con il traffico che è stato bloccato per un’ora.

Quella di giovedì è però soltanto l’ultima di una serie di consistenti frane cadute sulla SP 79. Solo nell’ultimo mese se ne sono verificate altre quattro.

Di questa situazione il sindaco Rattin non ne può più, e dopo le continue, inascoltate, segnalazioni ai servizi della Provincia e all’Ufficio grandi opere e ricostruzione ha deciso di rivolgersi direttamente al Commissariato del Governo: «Questa situazione di oggettiva precarietà e di grande pericolo non è più tollerabile. Fatevi un giro sulla strada in questione e vedrete con i vostri occhi di cosa sto parlando. Dopo l’alluvione la situazione pare immutata e, anzi, peggiora giorno dopo giorno. Su questo tratto di strada bisogna assolutamente intervenire» spiega preoccupato il sindaco.

Gli interventi di rimozione di piante e sassi a lato della Sp 79 e la costruzione di barriere paramassi sono previsti e finanziati nell’ordinanza del Presidente del 22 marzo 2019, ma ad oggi tra Canal San Bovo e Ronco non è stato avviato ancora nessun intervento: «Gli abitanti del nostro Comune e i turisti che frequentano la strada sono molto preoccupati ed arrabbiati, e ne hanno la sacrosanta ragione, visto che in caso di chiusura del tratto non esiste alcuna viabilità alternativa per scendere a Canal San Bovo e in Primiero - prosegue Rattin -. Ci sarebbe la strada comunale da Ronco Pieroi a Ronco Cancellan, ma anche questa è interessata da frane e pesanti smottamenti che la rendono insicura».

Il sindaco chiede una maggiore attenzione verso il Vanoi: «Anche i nostri cittadini meritano di essere tutelati quanto quelli delle altre zone del Trentino, forse più patinate e ricche della nostra, già da tempo accuratamente sistemate».
Diretto interessato del problema è anche il sindaco di Castello Tesino Ivan Boso, il cui territorio si estende fino a Ronco e in particolare al nucleo abitato di Cainari. Se dalla parte che dal Tesino sale al Passo la strada è sicura, sull’altro versante è tutta un’altra storia: «Sulla strada del Brocon il problema è serio e bisogna assolutamente intervenire - afferma Boso - Si tratta di una via di collegamento fondamentale per il nostro altopiano, soprattutto dal punto di vista turistico. La strada anche d’estate è molto frequentata per raggiungere il Passo, dove si trovano gli impianti funiviari. La sua chiusura sarebbe un enorme danno per noi, ma anche queste continue interruzioni di sicuro non ci favoriscono».

Le voci dei sindaci Rattin e Boso parlano insomma all’unisono per risolvere la critica questione. Il prossimo passo sarà quello di incontrare i vertici provinciali per esporre la gravità del problema e procedere alla sistemazione della questione anche se, dopo che la voce di Rattin è giunta fino al Commissariato del Governo, già ieri nel Vanoi si aggiravano gli ingegneri competenti.

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