Borgo Valsugana, in località Castello case salvate dalla paramassi

«Senza quella rete paramassi, oggi, questa strada sarebbe stata chiusa. E diverse case sicuramente danneggiate». 
Siamo in località Castello, poco sopra il convento ed il monastero di Borgo. Giuseppe Oss Emer qui ci abita da decenni. Con lui anche altre famiglie, proprio alle pendici del Castel Telvana.
Quando ci porta a vedere quello che è successo basta poco per renderci conto che, senza quell’opera, il maltempo di una decina di giorni fa a Borgo avrebbe davvero potuto provocare anche dei danni irreparabili.
La stradina che si inerpica sul versante del monte Ciolino è stretta. Qui la viabilità è sempre stata problematica. 
«Nei primi mesi di quest’anno, verso la fine dell’inverno c’era stata una piccola frana. Uno smottamento - ci racconta - che aveva fatto franare decine e decine di metri di materiale dal sovrastante versante roccioso. Niente in tutto. Ma gli uffici comunali non sono rimasti con le mani in mano e di questo, mai come oggi, dobbiamo esserne davvero grati».
Sindaco e giunta comunale, allora in comune c’era ancora Fabio Dalledonne, hanno immediatamente segnalato in Provincia quanto successo e, con i criteri della somma urgenza, subito è scattato l’intervento. Il cantiere è stato aperto pochi mesi dopo, proprio all’altezza del tornante da cui parte anche il sentiero dei castelli.
Un intervento di disgaggio della parete e la posa di una rete paramassi. «Una prevenzione del territorio che qui in Trentino e, in questo caso, a Borgo ancora una volta ha evitato il peggio. Basta guardare verso la parete per rendersi conto quali e quanti massi nei giorni scorsi si erano distaccati». Sotto alla piccola strada, infatti, c’è la parte terminale di via del Mercato. Ci sono anche diverse case e persone che vi abitano. Quei sassi e quella frana, oggi contenuta a bordo strada, sarebbero sicuramente arrivati a fondovalle. Siamo nella parte più a nord del rione di Borgo Vecchio, la zona più antica del paese, quella a ridosso del Castel Telvana. Una zona che anche in passato ha avuto dei problemi idrogeologici. «Non siamo solo noi residenti alle pendici dell’antico maniero a dover ringraziare Comune e Provincia, credo che questa piccola ma preziosissima opera di difesa abbia scongiurato - conclude Giuseppe Oss Emer - uno smottamento che avrebbe provocato danni sia alle cose che alle persone». Una ultima considerazione. La strada comunale porta anche all’opera di presa dell’acquedotto, quello consorziale di Cavè. Una eventuale interruzione, per frana, avrebbe avuto delle forti ripercussioni sulla rete idrica comunale e sulla distribuzione di acqua potabile a diverse famiglie del paese.

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