In spiaggia per dire no alla Valdastico

Una manifestazione popolare per dire «no» alla Valdastico nord.

Il ritrovo è per oggi pomeriggio, sulla spiaggia del Pescatore al Lago di Caldonazzo a partire dalle 14; una manifestazione che niente vuole avere a che fare con la politica, organizzata dal gruppo del paese lacustre nato tre anni fa per contrastare l’uscita della vecchia Pi.Ru.Bi, e più precisamente della cosiddetta «Bretella della Valsugana», nella Valle del Centa, ma che si è ben presto tramutata in una netta opposizione all’opera in tutti i suoi tratti, sia in regione che fuori per una logica coerente e lontana da ogni forma di campanilismo. Il gruppo «No Valdastico Nord-gruppo Valsugana», dalla sua nascita si è occupato più e più volte della questione con incontri, serate pubbliche, confronti e manifestazioni pacifiche per far chiarezza sul progetto e soprattutto sul modello di sviluppo per la regione Trentino che il gruppo intende appoggiare. Moltissime le associazioni e i Comuni che hanno aderito all’iniziativa proposta dal gruppo aggiungendo il loro simbolo alla locandina: «ci troviamo per ribadire ancora una volta la nostra contrarietà all’opera; no all’A31, né ora né mai» scrivono.

Ci saranno i rappresentanti dei comitati e delle associazioni Salviamo la Val d’Astico, Wwf, Italia Nostra, Mountain Wilderness Italia, Amici della Terra dell’Alto Garda e Ledro, Mammemarco no Tav, Amici della Natura Ledro Inselberg, Yaku Trento, Associazione Marcolina Tutela Territorio, Sos Anfibi, Lav, Lac - Lega Abolizione Caccia, Cipra Enpa, Lipu Trento, Isde - Associazione Medici per l’Ambiente, Medicina Democratica, Agricoltura Trentina e altre che sposano la causa. Le amministrazioni comunali che invece hanno deciso di appoggiare la manifestazione sono il Comune di Caldonazzo, Calceranica al Lago, Besenello, Altopiano della Vigolana, Nomi, Comune di Villa Lagarina, Volano e Calliano.

Una «lotta» che mette al primo posto la salute, l’ambiente e il bene comune contro «un’idra le cui teste si diramano dal passato al presente» scrivono i manifestanti. «La vecchia Pi.Ru.Bi, progetto più volte abbandonato e ripreso da cinquant’anni a questa parte a seconda degli interessi di pochi a scapito della salute di molti e di incalcolabili danni ambientali, è un’opera prodotta da una concezione di trasporti obsoleta, prodotta da una politica di rapina del territorio e delle risorse». Il gruppo ritiene che le alternative esistano e siano praticabili e proprio questo vuole dimostrare con la manifestazione invitando le forze politiche ad «abbandonare definitivamente il progetto di costruzione del tratto autostradale, concentrandosi su forme di mobilità sostenibile, sullo sviluppo del territorio e delle sue vocazioni e sulla tutela della salute dei cittadini»

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