A Levico la presidente Campestrin ha lasciato la maggioranza in Comune

Sono state annunciate ufficialmente giovedì sera, durante la seduta del consiglio comunale, le dimissioni di un altro membro della maggioranza. 
A lasciare un posto vuoto, dopo l’abbandono di Werner Acler (Upt) della giunta e del ruolo di assessore e consigliere pochi mesi fa, il passaggio di Rossella Piazza (Pd) dalla maggioranza al gruppo misto nel 2016 e il consigliere Upt Roberto Vettorazzi a inizio legislatura, è stata la presidente del consiglio Silvana Campestrin, eletta all’interno della coalizione di maggioranza per il Patt, che ha annunciato la sua decisione ringraziando i consiglieri che l’hanno eletta più di quattro anni fa. 
Un’uscita che «ha motivazioni di ordine politico» ha precisato a margine del consiglio «che si innestano su un sistema di gestione amministrativa in cui fatico a riconoscermi. Il modo di procedere di questa amministrazione non è quello che mi prefiguravo nel 2013 e 2014 quando ho contributo in modo fattivo alla creazione del progetto politico, risultato vincente alle elezioni del 2014, guidato dal sindaco Michele Sartori». 
A non permettere più a Campestrin di andare avanti è una distanza «di sensibilità e di atteggiamento nei confronti dei ruoli, tra me e il sindaco, e la non condivisione di alcune scelte di gestione amministrativa». 
A guidare la ferma decisione della presidente il «disagio» sempre crescente, dice, «derivante dalla distanza dall’approccio alla gestione della cosa pubblica e all’individuazione di scelte importanti per il futuro della nostra città e nel modo di esercitare quel ruolo amministrativo che io concepisco come a servizio della comunità e della cittadinanza». Una scelta che è maturata negli anni e che sarebbe probabilmente arrivata anche prima se non fosse stata «bloccata da considerazioni relative alla tenuta dell’amministrazione comunale e alla necessità di andare comunque avanti per poter portare a casa i migliori risultati possibili». Campestrin accompagna le sue dimissioni con una considerazione politica ricordando che tre dei quattro gruppi che siedono in maggioranza hanno perso «i componenti più votati o i secondi più votati dalla comunità per motivazioni riconducibili a distanze da chi oggi guida l’amministrazione» e c’è rammarico nelle sue parole nel ricordare «le caratteristiche del progetto politico costruito con fatica nel 2013/2014, quando si cercava il candidato sindaco che avrebbe dedicato tempo e passione per costruire rapporti positivi nella comunità, nella maggioranza, tra maggioranza e minoranza; quando si discuteva per costruire una coalizione ampia capace di accogliere diverse sensibilità; quando si valutava attentamente la disponibilità di tempo degli amministratori». Ma perché allora aspettare fino ad ora? «Sono stata fino ad ora al fianco del sindaco e della maggioranza ho cercato in questi anni di valorizzare la figura del presidente del consiglio impegnandomi al massimo, con una costante presenza, portando con oneri e onore questo ruolo di garante super partes, dando il giusto decoro alle sedute di consiglio, avendo rispetto per il lavoro e le fatiche di tutti i consiglieri di maggioranza e minoranza, ricostruendo talvolta rapporti incrinati».

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