Istituto Degasperi, aule dedicate

di Massimo Dalledonne

Anno scolastico ricco di novità all’Istituto Degasperi a Borgo Valsugana, con gli studenti che vivono la scuola da protagonisti: sempre in movimento. «Proprio così. La principale novità che abbiamo introdotto è quella delle aule dedicate.
Non sono più i professori a passare da una classe all’altra - ricorda il dirigente scolastico Paolo Pendenza - ora lo fanno gli studenti. Le aule sono gestite da due insegnanti, le personalizzano creando un ambiente più accogliente. Eliminando anche la presenza della cattedra».

Un esperimento, adottato già in altri istituti trentini, che professori e studenti stanno sperimentando. «Ci vuole tempo per andare a regime, ma ce la faremo.Da parte dei professori, l’idea è stata condivisa con il collegio docenti. In molti l’hanno apprezzata, altri meno. Ma andiamo avanti. Credo che, dal punto di vista didattico, lo spostamento fisico da un posto all’altro per i ragazzi possa favorire il loro apprendimento scolastico». È cambiata anche la geometria delle classi. Ogni professore decide, in piena autonomia, come predisporre i banchi. Spazi più ampi anche per favorire una migliorare comunicazione tra insegnanti e studenti e tra gli stessi ragazzi. «Con le aule dedicate - sottolinea Pendenza - migliora la comunicazione, il dialogo ed il dibattito in classe. Il nuovo setting, sono convinto, darà ottimi risultati».

Le novità non finiscono qui. «Abbiamo deciso di potenziare gli incontri orientativi per il biennio in modo da prevenire l’eventuale disagio scolastico degli studenti e per le prime classi, durante la settimana di accoglienza, i nuovi arrivati sono stati seguiti da alcuni gruppi di student’s coach». Potenziati anche i corsi metodologici. «Proponiamo di imparare a studiare insieme, fare i compiti in gruppo nelle ore pomeridiane con metodi di studio diversi da quelli tradizionali. In collaborazione con la Comunità - spiega Pendenza - abbiamo pensato ad un progetto con studenti tutor del triennio impegnati in lezioni di recupero per quelli del biennio. Il nostro obiettivo è quello di riuscire a mettere in campo il maggior numero di iniziative al fine di aiutare gli studenti per arrivare al successo formativo».

Verrà riproposto il progetto europeo di scambio «Erasmus+» nel campo della robotica: la scuola, con altri istituto della zona, ha ottenuto il finanziamento della Fondazione Caritro per il «Creativity Lab 2.0». Sono circa 600 i ragazzi iscritti ai vari corsi diurni, altri 150 al serale. Numeri in crescita, soprattutto tra gli studenti del primo anno (150). «Nelle prossime settimane organizzeremo anche un evento pubblico - conclude il dirigente - per rilanciare il corso Cat, quello dei geometri.

In arrivo novità digitali e competenze diverse. Cambierà nome: si chiamerà CAT - digital design».

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