Il divieto non ferma i pattini Folla sul lago ghiacciato

Si torna a pattinare dopo 18 anni sulla superficie completamente ghiacciata del lago di Levico; un vero richiamo per gli amanti delle piroette che non hanno perso l’occasione e ieri pomeriggio hanno letteralmente preso d’assalto lo specchio d’acqua.

La spiaggia libera era affollata come in piena estate e alcune centinaia di adulti e bambini di ogni età giocavano, scivolavano e pattinavano; famiglie intere, compresi gli amici a quattro zampe, camminavano con naturalezza sulla crosta di ghiaccio che ricopre il lago da domenica 22 gennaio divertendosi spensierati; non mancava chi, armato di bastoni da nordic walking si è divertito a fare la traversata del lago dalla stradina dei pescatori al versante nord del Colle di Tenna e ritorno.

Sebbene sia molto poetico e sicuramente un’esperienza indimenticabile, lo spessore effettivo della superficie non è verificato, né a riva né tantomeno nel bel mezzo del lago e ci sono, chiari, visibilissimi ma ignorati, i cartelli di divieto e pericolo per segnalare che soprattutto con queste belle giornate di sole potrebbe essere pericoloso avventurarsi troppo distanti da riva: bisogna ricordare che il lago di Levico non è profondo pochi metri soltanto e che non ghiacciava completamente dal 2013. Inoltre la crosta completa si è formata solo una settimana fa e nessuno può assicurare che sia spessa e soprattutto compatta e uniforme.

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La folla di ieri che circolava impunemente sul lago ghiacciato ha provocato anche qualche preoccupazione: molti passanti, sulla sponda, si sono chiesti come mai a fronte dell’ordinanza del sindaco,non vi sia stato nessun controllo di fronte ad un pericolo così elevato. Ieri nessuna pattuglia della Polizia Locale e nessun ammonimento per chi metteva a rischio la propria incolumità e quella di tanti bambini.

È vero che l’ordinanza del sindaco risale addirittura al lontano 1989, e che i cartelli erano non solo stati apposti all’entrata della spiaggia, ma anche su apposite transenne direttamente sulla riva. Quindi chi si è avventurato sul ghiaccio non può dire che non era stato avvertito. Ma le ordinanze - era il commento - vanno fatte rispettare, altrimenti sono solo un modo per liberarsi dalle responsabilità legali.

Per fortuna, fino a tarda sera, non si è verificata nessuna disgrazia. Ma certo lo strato di ghiaccio che ricopre il lago di Levico (come ci ha spiegato alcuni giorni fa sul giornale il climatologo Rizzonelli) è di pochi centimetri e la possibilità di una tragedia è sempre in agguato.

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