Il super esperto milanista a «Quelli che il calcio»

di Massimo Dalledonne

La passione per il Milan è arrivata a 12 anni. Ascoltando, alla domenica pomeriggio, la trasmissione «Tutto il calcio minuto per minuto» e le voci, oltre a quella famosissima di Sandro Ciotti, dei vari telecronisti: Ameri, Provenzali, Ferretti e Dotto. In studio c’era Roberto Bortoluzzi.

Mi sono innamorato subito di Rivera e da allora non ho più smesso di seguire la mia squadra del cuore

Fin qui nulla di strano. Ma Tarcisio Stefani, 56 anni, operaio della Precompressi, da due anni in cassa integrazione, conosce talmente bene la storia del Milan che ricorda tutti i risultati della squadra milanese e i relativi marcatori del campionato, a partire dal ‘72/’73 fino ad oggi.

Domenica era a Milano, negli studi di «Quelli che il calcio», invitato dal conduttore Nicola Savino proprio per questa sua grande memoria di ferro. Lo abbiamo incontrato al bar Sport, a Grigno, dove alcuni mesi fa, così per caso, Fredy Morandelli e Gino Delucca hanno scoperto questa sua predisposizione.

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Da piccolo Tarcisio giocava a calcio in cortile, con gli amici. «Ricordo che in radio, nei primi anni, trasmettevano solo i secondi tempi. Poi, tutta la partita - ci racconta - e quando andavo al cinema, tra il primo ed il secondo tempo, andavo al bar per sapere il risultato del Milan».

Nessuno riesce a coglierlo in castagna. Ci hanno provato, in questi mesi, gli amici. Basta dire il campionato, la relativa giornata e Tarcisio «snocciola», uno per uno, risultati ed i marcatori rossoneri. Ricorda anche tutte le promozioni dalla serie B alla serie A dal campionato ‘72/’73 in poi e le relative retrocessioni, dalla serie A alla serie cadetta. Così come tutti i cannonieri del Milan.

A Milano si è divertito molto. Ci è andato con Gino, Fredy e Fabrizio Delucca. «È stato bello, tutti sono stati gentili e simpatici. Ho conosciuto anche Evaristo Beccalossi - ci confida - che mi ha messo alla prova. Mi ha chiesto il risultato del derby, perso dal Milan per 2-0: è stato furbo perché quei due gol li aveva segnati proprio lui!».

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Si è divertito con i due ragazzi torinesi, Enrico Modica e Daniele Roselli, i conduttori della rubrica «Calciatori Brutti». A Milano ha dialogato con gli utenti della rete che lo hanno messo alla prova. C’è chi gli ha chiesto il risultato del Milan alla 35° giornata del campionato 2002/2003. «Ma non c’era nessun risultato - sorride pensaci ancora su - perché quella giornata non si è mai giocata».

Alla Rai lo hanno già invitato a ritornare. Ancora non è dato a sapere quando. Dopo la trasmissione, non poteva mancare la tappa allo stadio Meazza di San Siro. «Eravamo in coda per prendere i biglietti - ricordano gli amici Fredy e Gino - quando diversi tifosi si sono avvicinati per chiedere l’autografo di Tarcisio. Lo avevano visto solo poche ore prima in tv.»

Il Milan ha vinto, 4-3 con il Sassuolo, una partita tirata. «Da alcuni anni stiamo soffrendo troppo. Il Milan più bello è sicuramente quello di Sacchi, il più brutto - conclude Tarcisio Stefani - quello della stagione 81-82. In serie B c’eravamo stati due anni, per il calcio-scommesse, ma quell’anno siamo retrocessi con Radice e Galbiati allenatori, Colombo era il presidente. Sono stati gli anni più bui». A Grigno Tarcisio lo conoscono tutti. Ha sempre vissuto lì ma nessuno, familiari compresi, sapeva di questa sua abilità. Da 42 anni la storia del Milan, quella del campionato, è tutta nella sua testa. Non sbaglia un colpo.

Gli amici gli hanno anche dedicato un sito.

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