Borgo, unioni civili: "Il sindaco discrimina"

Matteo Chincarini: «Dalledonne non applica la legge»

di Massimo Dalledonne

 «Anche Borgo è un paese, una comunità dove ognuno di noi può amare, indipendentemente da chi tu sia. Al sindaco Dalledonne chiedo di farla finita con i capricci e di iniziare a capire che i problemi per le persone sono quando i diritti vengono negati e non quando i diritti si estendono a tutti, senza discriminazione». Il tema delle unioni civili fa sempre più discutere. 
 
Dopo le dichiarazioni del primo cittadino di Borgo, nei giorni scorsi, ora sull’argomento si fa sentire Matteo Chincarini, artista, originario della Valsugana e che da alcuni anni vive e lavora in Germania, a Monaco di Baviera: «È buffo come per certe persone le regole cambino in base ai propri interessi e alle proprie opinioni. Fin qui tutto bene ma se si ricopre una carica istituzionale, come in questo caso - ricorda Chincarini - il sindaco deve garantire uguaglianza e il rispetto verso i cittadini che rappresenta». 
 
Le unioni civili sono un tema sociale che, per molte persone, è ancora un tabù: ma stiamo parlando di diritti alle persone. «È divertente come il sindaco di Borgo si sia fatto portabandiera della legalità e del rispetto delle regole quando per una semplice legge civile - prosegue Matteo Chincarini - chiamando in causa pareri personali che non dovrebbero interferire con il proprio mandato, si rifiuta di eseguire una legge che ha l’obbligo di far rispettare». 
 
Le unioni civili sono entrate in vigore il 29 luglio scorso, una legge arrivata in Italia con 15 anni di ritardo rispetto al resto d’Europa: «Il nostro paese,ancora una volta, è il fanalino di coda dei diritti umani nel vecchio continente. Persino l’Austria, nazione tanto amata da Fabio Dalledonne - ricorda Chincarini - riconosce le copie omosessuali dal 2013 e l’adozione dal 2015. Le sue recenti dichiarazioni, a parere mio, sono davvero sconcertanti in cui ammette di non voler adempiere ai propri doveri istituzionali e di non voler celebrare le unioni civili. La sua è una carica civile e non religiosa!
 
Perché, volendo dirla tutta, qualche mese fa anche papa Francesco si espresse così a riguardo delle coppie omosessuali: la Chiesa deve chiedere scusa ai  gay che ha offeso, chi sono io per giudicarli? Ma questo, al sindaco Dalledonne, deve essere sfuggito». Matteo Chincarini pone anche alcuni quesiti al primo cittadino: «Secondo lei, indipendentemente dalla sua formazione scolastica e professionale, è giusto che in una società civile ci sia ancora bisogno di discriminare che ama indipendentemente dal sesso, colore o religione?». 
 
Sulla questione si è espressa, recentemente, anche l’Associazione Avvocati Italiani LGBT. «Il sindaco non può rifiutarsi di celebrare un’unione civile ma può delegarne la pratica ad un presposto da lui nominato. Nel caso di un rifiuto vero e proprio si tratta di omissioni di atti d’ufficio, punito dal codice penale con decadimento dalla carica di sindaco». Una ultima considerazione. «Il Comune di Borgo deve celebrare regolarmente le unioni civili tra persone dello stesso sesso, anche se non lo farà personalmente il sindaco. Primo cittadino, però - conclude l’artista valsuganotto Matteo Chincarini - che dovrà comunque firmare sia la delega della celebrazione che i documenti per la trascrizione. Rito celebrato da un delegato del sindaco: se ciò non avvenisse, il primo cittadino potrà essere dichiarato decaduto per omissioni d’atti d’ufficio».

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