Primiero, gregge predato

Nuova predazione del lupo in Val Venegia, nei giorni scorsi, a danno del gregge che era già stato attaccato in giugno. Questa volta si parla di cinque pecore, fra quelle predate (tre confermate dopoun sopralluogo) e due mancanti sulle quali la verifica è in corso. 
 
Il 30 giugno, dopo la prima predazione di sedici pecore (sul posto si è parlato di diciassette), si è svolto un incontro, a cura degli esperti provinciali, rivolto ai pastori della zona, per spiegare loro il comportamento del lupo, illustrare le tecniche di prevenzione dei danni e le modalità di richiesta degli indennizzi. 
 
La presenza di un lupo in zona è stata confermata dalla Provincia il 26 giugno, in relazione alla prima predazione in zona Val Venegia - Paneveggio: «La stessa è da attribuire, con alta probabilità, al lupo, in relazione alla dinamica della predazione stessa ed ai segni rinvenuti sulle carcasse dal personale del Servizio Foreste e fauna, appositamente formato nell’accertamento dei danni sul patrimonio zootecnico», si legge nel sito webdella Provincia dedicato all’orso e ai grandi carnivori. 
 
«Il tempestivo sopralluogo - è stato spiegato - ha consentito di confermare che il lupo ha provocato la morte degli ovini, sia direttamente per alcuni, con un morso alla gola, sia indirettamente per altri. Anche la consumazione osservata su alcuni dei capi abbattuti è attribuibile al predatore. Non è comune che venga abbattuto un numero così alto di capi da parte di un singolo lupo, ma ciò può accadere. Si tratta del noto fenomeno dell’“overkilling” (tendenza a cacciare più di quanto necessario per l’immediato in caso di grande disponibilità di cibo), presente nella maggior parte dei carnivori». 
 
«Le analisi genetiche che verranno effettuate su campioni di saliva raccolti dal personale, lasciata dal predatore - è la conclusione - potranno confermare in modo definitivo l’attribuzione».
 
Le predazioni sono state collegate alle immagini del predatore acquisite dalle foto-trappole. Il 7 giugno scorso una foto-trappola, predisposta dalla Stazione forestale di Paneveggio aveva ripreso un lupo, forse un giovane esemplare, mentre si alimentava su una carcassa di cervo. Il 12 giugno un escursionista aveva osservato e fotografato, nella stessa zona, probabilmente lo stesso esemplare.
 
Per capire quale sia la provenienza del lupo, come detto, occorrerà attendere l’esito delle analisi genetiche condotte sui campioni organici raccolti. Potrebbe trattarsi di un esemplare proveniente dal branco presente in Lessinia, ma non possono essere escluse nemmeno altre origini. Assente dal Trentino da oltre un secolo, il lupo è tornato a partire dal 2008. È di due anni dopo la segnalazione di un lupo maschio in alta Val di Non e del 2012 quella di un terzo soggetto. Un lupo è stato fotografato nel Parco delle Dolomiti Bellunesi. Sui monti Lessini si è formato un branco che (dato 2015) ha contato fino a 15 esemplari.

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