Trasporti per le bici, i trentini raccolgono l'appello veneto

di Giorgia Cardini

L’appello ai politici e agli operatori veneti e trentini a unirsi per rendere la Valsugana un corridoio insostituibile del collegamento cicloturistico Monaco-Venezia, lanciato sull’Adige dal presidente degli albergatori di Bassano del Grappa, Roberto Astuni, raccoglie la totale condivisione del presidente dell’Asat di Levico Terme, Walter Arnoldo.

«Ha ragione Astuni - commenta il titolare dell’Hotel Sport -: è enorme, il potenziale che può produrre la nostra ciclabile, collegata a Trento e al Veneto: la Via Claudia Augusta, con la sua storia e la sua cultura, attira fa molta presa sul mercato tedesco. Dunque, per quanto riguarda la necessità di aumentare il servizio di trasporto delle biciclette lungo la Valsugana, Astuni sfonda una porta aperta: se si farà un tavolo interprovinciale e vi saremo chiamati, ci saremo».

Per Arnoldo, il potenziamento della ferrovia della Valsugana insieme al completamento della pista ciclabile (collegandola a Trento e ai vari centri storici) rappresenta anche un segno di coerenza con quanto si reclamizza: «Se vendiamo pacchetti turistici collegandoli alla bellezza dell’ambiente, dobbiamo fare in modo che lo stesso ambiente sia veramente salubre mentre ora, e dispiace dirlo, in Valsugana non lo è tra traffico, ciminiere e nuovi camini. Ma incentivare sempre di più l’uso della bici e del treno può dare risultati anche da questo punto di vista, aiutandoci a risolvere i nostri problemi ambientali».

L’assessore provinciale ai Trasporti e alle Infrastrutture Mauro Gilmozzi , chiamato in causa come politico, da parte sua dice: «Volentieri ci sediamo intorno a un tavolo per dialogare, soprattutto se a questo tavolo si siede anche la Regione Veneto, con cui dialoghiamo già per altri progetti come il collegamento ferroviario tra la Valsugana e il Feltrino o la ciclabile del Garda. In questo contesto si può vedere anche come valorizzare al massimo la ciclabile della Valsugana, per cui è sicuramenre un peccato non pensare a progetti interregionali. Purché, però, non ci sia l’aspettativa che a fare tutto sia l’ente pubblico».

Gilmozzi infatti aggiunge: «Per noi, sulla ferrovia della Valsugana, resta prioritario il trasporto di persone. Nei prossimi mesi passeremo da due a sei posti stabili per bici, ma di più non possiamo fare a causa di vincoli strutturali sulla linea. Credo anch’io che il trasporto delle biciclette vada incrementato, ma credo anche che il numero di passaggi sulla pista sia ormai tale per cui sicuramente starebbe in piedi un business privato. In altre valli gli autotrasportatori e gli operatori turistici si sono organizzati con successo».

Mentre di dibatte, però, dal 12 giugno all’8 luglio prossimo la ferrovia della Valsugana sarà nuovamente interrotta per lavori tra Borgo e Bassano del Grappa. «A scuole chiuse per non causare troppi disagi ai pendolari», spiega Mauro Gilmozzi. Ma se lavoratori e passeggeri normali dovranno solo cambiare mezzo a Borgo Valsugana, i ciclisti in viaggio lungo la pista avranno qualche problema in più, e in piena stagione turistica. Trentino Trasporti Esercizio, che gestisce il servizio per conto della Provincia, garantirà infatti nel periodo interessato (ma solo il sabato e la domenica), sei corse sostitutive di autobus con carrello bici che effettueranno l’intera tratta Trento - Bassano e viceversa. Da Trento a Bassano le tre corse partiranno alle 7.05, alle 11.05 e alle 15.05, mentre da Bassano a Trento sono previste rispettivamente alle 10.15, 14.15 e 18.15 e le fermate saranno solo dieci (orari completi qui sotto). Ma per salire sull’autobus con la bici, bisognerà aver prenotato il passaggio entro le 16 del giorno precedente all’Apt Valsugana (telefono 0461/727700 - info@visitvalsugana.it) e per tutto il periodo non saranno ammessi gruppi e comitive. Insomma, un sistema complesso che - come accaduto due anni fa per un’altra lunga interruzione - sicuramente comporterà problemi e proteste.

Da Trento a Borgo e viceversa, i treni invece saranno regolari: e dal 1° luglio fino al 31 agosto sui Minuetto ci saranno dunque 32 posti per bici, mentre i 6 posti bici di cui parla Gilmozzi in luogo dei 2 attuali saranno operativi da inizio settembre.

Inoltre, entro giugno Trenitalia, nell’ambito dell’ultimo contratto di servizio con la Provincia, dovrà modificare il sistema software dei distributori di biglietti self service di tutta Italia e dei programmi di biglietteria, prevedendo che la vendita del biglietto bici per la Valsugana sia inibita dai sistemi di terra e che questa avvenga sostanzialmente o a mezzo prenotazione o a cura del capotreno: in questo modo l’utente non potrà riporre affidamento nel biglietto acquistato, ma dovrà verificar di persona con il capotreno quali siano i posti ancora liberi.


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