Mancato scontrino da 1 euro, ne riceve 166 di multa

«Ci vogliono far chiudere»

La mancata emissione di uno scontrino di 1 euro è costata ad un albergatore di Primiero 166 euro di multa. Una «cosa scandalosa» per un operatore che vive di turismo, e per il quale «fare o non fare uno scontrino di 1 euro non cambia la vita».

In momenti come questo ricevere una «lettera verde» dell’Agenzia delle Entrate, per una «sbadataggine» può veramente «far andare in bestia». E difatti Marco Pasini, «maestro di sci - allenatore federale e, purtroppo, albergatore» (così si firma), dopo aver ricostruito gli eventi ha spedito una una e-mail al giornale. «Non ero io quella mattina al bar, ma un’altra persona la quale non ha fatto appunto uno scontrino di 1 euro, sbadatamente, anche perché farlo o non farlo non cambia la vita - premette -. Una settimana fa mi arriva una lettera verde dall’Agenzia delle Entrate, apro, leggo e dico “È uno scherzo!”.

Dopo la prima costernata reazione, Pasini si è recato dalla Guardia di Finanza per ricostruire, non ricordando di aver ricevuto verbali di contestazione. Invece la contestazione c’era, ed era stata fatta il 6 febbraio alle 7,35 del mattino. «Ora io dico - aggiunge Pasini - serviva far una multa per queste robette! Quando abbiamo l’Italia che va a rotoli! E la Coop di fronte a noi che è un abuso colossale e stan facendo di tutto per salvarla! Da notare che io, per colpa di questa costruzione orribile, progettata dal presidente di Italia Nostra, che dovrebbe essere un campione degli edifici verdi, ci ho rimesso lavoro per tre anni: per i rumori, polvere, mezzi pesanti che giravano a qualsiasi ora in piena stagione estiva. Una vergogna da salvare a tutti i costi perché dietro c’è la Cooperazione, mentre se ci fosse un privato non solo sarebbe già chiusa, ma si rischia anche la galera! Comunque niente in confronto a noi poveri imprenditori albergatori che dobbiamo pagare anche per uno scontrino di 1 euro non fatto!»

Uno sfogo in piena regola con Pasini che prospetta anche la possibilità di scendere in piazza. «Sarebbe anche ora - dice - contro le tasse esagerate, contro un sistema che anziché incentivare imprese, negozi, alberghi e strutture turistiche, ecc., fa di tutto per far chiudere. E invece salviamo il pubblico, salviamo coloro i quali non hanno mai fatto nulla, salviamo e diamo assistenza ai profughi! Ora i nuovi ricchi sono gli impiegati pubblici, il fine settimana libero - ferie garantite - stipendio a fine mese garantito, e noi imbecilli ha pagare multe assurde, tasse esagerate, le ferie ce le sogniamo e avanti cosi!».

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