Alzheimer: l'Apsp schiera una task force

Borgo, dieci posti letto e operatori formati da psicologi

di Massimo Dalledonne

Dieci posti letto. Al primo piano dell’Apsp San Lorenzo e S. Maria della Misericordia. Nuovi spazi che da lunedì 2 maggio riceveranno i primi ospiti del Nucleo Gravi Demenze. Un progetto voluto dal consiglio d’amministrazione della struttura e dal suo presidente Mario Dalsasso, nato per dare una concreta risposta ad un problema, quello della malattia di Alzheimer e delle altre demenze, che nei prossimi anni assumerà dimensioni sempre più importanti. «Quello che abbiamo realizzato - ricorda il presidente Dalsasso - è un luogo residenziale socio-assistenziale per ospitalità temporanea. Accogliamo sia pazienti provenienti dal proprio domicilio (anche per un periodo di sollievo) o da strutture di tipo diurno o residenziale».

Gli spazi sono stati ideati e progettati da un gruppo che, fin dal 2015, sta lavorando sull’iniziativa. Con Dalsasso anche il direttore Anna Corradini, Marcello Barbafiera che si è occupato degli arredi e gli psicologi Tiziano Gomiero e Alessio Pichler. «Ci siamo accorti che da qualche anno, all’interno della nostra struttura, abbiamo sempre meno problemi sanitari a scapito di quelli comportamentali. E, dopo tutte le considerazioni del caso, - prosegue il direttore Corradini -  abbiamo deciso di fare questo passo per rispondere, non solo alle esigenze interne, ma anche a quelle che arrivano dal territorio».

L’intenzione è quella di fare rete con le altre case di riposo, non solo per gestire i nuovi spazi ma anche diversi servizi sul territorio. «Ci poniamo tre obiettivi: la promozione delle condizioni di benessere della persona, intese come attenuazione del disagio connesso ai disturbi, la riduzione dei mezzi di contenzione farmacologica e fisica e la riduzione dello stress dei familiari».

In questi mesi gli operatori socio-assistenziali impiegati nel nucleo sono stati «formati» con i due psicologi, esperti nel campo dei disturbi comportamentali nelle demenze, che li seguiranno quotidianamente. Gli ambienti sono stati allestiti e realizzati seguendo tre criteri: flessibilità, orientamento e spazio. Anche l’organizzazione interna del Nucleo sarà estremamente flessibile. «Una vera e propria rivoluzione organizzativa che passa dalla destrutturazione del lavoro - hanno ribadito presidente e direttore -. Nel Nucleo per Demenze Gravi sarà l’istituzione ad adattarsi pienamente al paziente e non viceversa».

Oltre all’Apsp è stata coinvolta l’Azienda Sanitaria, chiamata a gestire le modalità di accesso dei pazienti, e la Provincia. «L’investimento iniziale lo abbiamo fatto noi - conclude Dalsasso - perché riteniamo che i tempi siano maturi per avere anche in Valsugana degli spazi idonei dove seguire pazienti affetti da Alzheimer. Ora tocca alla Provincia fare la sua parte».

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