Menz & Gasser, volantini e veleni a Novaledo Il gruppo «Respiro di Valsugana»: noi ci mettiamo sempre la faccia

La battaglia contro la realizzazione di un bruciatore di biomasse alla Menz & Gasser continua, con più forza di prima, ma senza veleni e senza ricorrere ad altri mezzi che non siano quelli di «metterci la faccia».
All’indomani della denuncia contro ignoti per la vicenda dei volantini diffusi notte tempo a Novaledo (riportavano la notizia dell’assunzione, alla Menz & Gasser, del marito del vicesindaco di Novaledo Barbara Cestele), il gruppo  «Respiro di Valsugana» interviene sulla vicenda per chiarire la propria posizione. Soprattutto perché c’è stato chi ha puntato l’indice proprio contro i movimenti ambientalisti impegnati nella battaglia anti-bruciatore.

«Essendo noi uno dei movimenti (se ci è permesso, tra i più attivi e più propositivi sulla questione, sinora), - scrivono - vorremmo brevemente dire la nostra su questo argomento: il volantino sparso per le strade di Valsugana ha certamente comunicato a chi non lo sapeva già, la notizia di quell’assunzione. Ma aveva in sé alcune cose assolutamente riprovevoli. In primo luogo la fotografia di una persona che nella diatriba politica e ambientale che divide la Valsugana non ha nulla a che vedere. In secondo luogo la parola “mafia”, stridentissima e fuori luogo»

«Vorremmo osservare - continua il gruppo Respiro di Valsugana - come la denuncia alla popolazione di un fatto come quello che è oggetto del volantino, poteva benissimo essere proposta a viso aperto, durante un’assemblea pubblica ad esempio, senza tirare in ballo fotografie di chi poco (direttamente almeno) centra e chiedendo risposte concrete alla controparte: ad esempio sullo strano e repentino dietrofront della vicesindaca di Novaledo rispetto alle accuse da lei portate fino a poche settimane fa alla Menz& Gasser circa il nuovo impianto».

«Infine, saputo che è stata sporta denuncia alle forze dell’ordine circa possibili reati in cui sarebbero incorsi i diffusori del volantino, siamo in attesa di “saperne delle belle”. Con immensa tranquillità e immensa fiducia nelle nostre forze dell’ordine. Da parte nostra, la parte di gente che ci ha sempre messo la faccia e sempre ha combattuto contro Golia con le sole “mani pulite”, rischiando sempre del proprio, in coerenza con il passato promettiamo di continuare la battaglia con più forza di prima per evitare che i nuovi veleni, di un nuovo bruciatore, piombino sul nostro futuro e su quello dei nostri figli».

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