Menz & Gasser, 80 anni in piena salute

di Massimo Dalledonne

Entro l’estate del 2016 i lavori di ampliamento alla Menz & Gasser saranno finiti. «Tra il 2014 e il 2016 abbiamo investito 85 milioni in Valsugana per avere una azienda all’avanguardia che fa della sicurezza, della qualità e della sostenibilità i suoi punti di forza. Siamo e resteremo sempre un’azienda a impatto zero con un fabbisogno energetico che, in futuro, dipenderà solo dal biogas e dal fotovoltaico».

Così Matthias Gasser, la terza generazione della famiglia altoatesina. Ieri pomeriggio, nei nuovi capannoni in costruzione in via Stazione, la festa per gli 80 anni di vita dell’azienda. Tutta la zona è un cantiere: nei giorni scorsi è stata abbattuta la palazzina amministrativa ed entro la fine dell’anno, nella parte ovest dell’area produttiva, saranno costruite le nuove celle frigorifere. Poi toccherà alla parte est dove sorgeranno i magazzini e le nuove banchine di carico.
Il 2015 è un anno importante per la Menz & Gasser: il fatturato è salito a 120 milioni di euro (erano 20 nel 2004), i clienti sono più di un migliaio, sparsi in tutto il mondo. Nei due stabilimenti di Novaledo e Verona vengono prodotti 50 milioni di vasetti (erano 6 milioni nel 2004) e 700 milioni di monodosi: nel 2002 ne erano state prodotte 180 milioni.«Il 10% del nostro fatturato arriva da prodotti con meno di un anno di vita - ha ricordato Gasser - e l’export oggi rappresenta il 52% della nostra attività. Ma vogliamo metterci in gioco e per questo, oltre a essere il più grande produttore di confettura in Italia, abbiamo deciso di puntare sui prodotti salati e vegetali».

La festa che proseguirà anche oggi, riservata però solo ai dipendenti e ai loro familiari, ieri si è svolta tra visite guidate ai nuovi spazi e discorsi ufficiali: «Ottant’anni di Menz & Gasser, 41 anni a Novaledo - ha ribadito il sindaco Diego Margon - una realtà che ha legato il suo nome alla nostra comunità e che, come comune, oggi come ieri continueremo sempre a sostenere nei suoi progetti di  sviluppo».
A brindare con la famiglia Gasser (presenti anche i due genitori dell’amministratore delegato e la moglie Renate) c’era il presidente della Confindustria trentina Giulio Bonazzi, gli assessori provinciali Alessandro Olivi e Mauro Gilmozzi, il consigliere provinciale Gianpiero Passamani e diversi sindaci. Spazio anche ai ricordi. Dal primo direttore Luciano Zeni, ieri presente in sala, ai momenti belli, da quelli brutti come la scomparsa, lo scorso anno, di Michele Gaiotto e il furioso incendio che nel 2002 distrusse il capannone. «Ma in quel momento - hanno ricordato Matthias Gasser e Armando Tamanini - ci siamo tutti rimboccati le maniche: da allora è iniziata per l’azienda una seconda vita che oggi ci porta qui, a festeggiare con voi, pensando ad un futuro ambizioso e ricco di sfide».

Oggi sono 325 i «collaboratori» (così li chiamano la famiglia Gasser i loro dipendenti). «L’innovazione tridimensionale sarà il nostro futuro, da azienda padronale siamo diventati una realtà manageriale e nei prossimi dieci anni - ha proseguito  Matthias Gasser - vogliamo conquistare mercati lontani. I nostri obiettivi? Una produzione annua di 80 milioni di chilogrammi, con il  70% del mercato rivolto all’export e un fatturato di 180 milioni all’anno». Tra un anno i nuovi spazi produttivi sarà ultimati. «Per vincere questa litania del pessimismo oggi abbiamo bisogno di imprenditori che credono nell’innovazione e nello sviluppo, creando occupazione. Qui a Novaledo - ha concluso il

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