«Dopo Primiero San Martino tempi maturi per Mezzono Imer»

di Luisa Pizzini

Aurelio Gadenz, sindaco uscente di Tonadico, racconta che gli capita ancora di schiaffeggiarsi il viso per rendersi conto che è tutto vero, che la fusione con Fiera, Siror e Transacqua sta diventando realtà. Lui è uno di quelli che ha investito molto nel comune unico di Primiero San Martino e che ha festeggiato come una vittoria il risultato positivo del referendum. «Siamo arrivati tutti un po’ stanchi a questo appuntamento - racconta - ma la stanchezza è stata cancellata dalla gioia del risultato. Le percentuali del voto favorevole sono state eclatanti: 62% a Fiera, 70% a Transacqua ed oltre l’85% a Tonadico e Siror, che nel 2004 aveva detto “no” alla fusione e questa volta aveva la percentuale più alta di “sì” grazie alla forza di San Martino, finalmente frazione unica e non divisa tra due comuni». A fronte di un comune che si è convinto della bontà del progetto però, ce n’è uno che si è perso per strada: Sagron Mis, paese di 190 abitanti che dista 14 chilometri da Tonadico. Faceva parte dell’unione dei comuni dell’alto Primiero, con Siror e Tonadico. Quest’ultima verrà sciolta con la nascita del nuovo comune unico e Sagron Mis, rimasto fuori dalla fusione, dovrà avviare la gestione associata con Primiero San Martino. E pensare che nel 2004 il referendum per la fusione dei comuni qui aveva dato esito positivo, collezionando il 54% dei «sì».

Ma torniamo al comune che sta per nascere (il 1° gennaio 2016) e che proprio in questi mesi di preparazione, attraverso il lavoro dei sindaci uscenti e, con l’anno nuovo, del commissario, sta prendendo forma. «È un comune molto vasto, con 200 chilometri quadrati di territorio e oltre 5 mila abitanti - spiega Gadenz - ma siamo avvantaggiati dal fatto che è già un unico agglomerato urbano». I paesi s’intrecciano l’uno con l’altro. «La sede del municipio sarà a Fiera, con il sindaco e la segreteria. Gli uffici comunali negli altri comuni rimarranno, magari con sportelli multifunzionali e sistemi informatici collegati come quelli che stanno sperimentando nel nuovo comune di Predaia. Grazie al prezioso supporto del Consorzio del comuni, inoltre, abbiamo già fatto l’analisi della situazione del personale: il segretario sarà quello di Fiera, mentre gli altri erano in sostituzione o non erano stati reintegrati e riguardo al personale andremo a potenziare alcuni servizi, soprattutto grazie alla flessibilità. Potremo anche confermare qualche assunzione». Insomma, nessun esubero ma una riorganizzazione che riguarderà comunque soltanto l’amministrazione comunale. Tutto il resto andrà per la sua strada: associazioni, scuole, valori catastali non saranno interessati dal processo di fusione.

«Per noi fusione è significato semplificazione - continua Gadenz -: abbiamo tolto l’Unione e tre comuni e credo che nel giro di un paio d’anni potrebbe sparire anche la Comunità. Non avrà più ragione d’esistere se anche Mezzano ed Imer entro l’autunno proporranno la proposta di comune unico». Nel frattempo però anche la Comunità di Primiero si rinnova. Roberto Pradel, sindaco uscente di Transacqua, ha già i numeri per diventare il nuovo presidente della Comunità (l’attuale è Cristiano Trotter). È sostenuto dalla lista dei sindaci e vice sindaci, ai quali però andranno 7 dei 10 consiglieri previsti. Gli altri spetteranno alla lista «sfidante» che sostiene Lino Zeni.

E per il nuovo comune, si lavora già alle elezioni?

«Noi sindaci uscenti siamo molti impegnati nella preparazione del nuovo comune, per ora - conclude Gadenz -. Ci saranno delle liste civiche che rappresentano l’unità di chi ha lavorato per la fusione. Non ci saranno liste di paese, ma bisognerà vedere cosa faranno i partiti».

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