Silvelox liquidata: il rosso è di 5 milioni 88 addetti senza stipendi da mesi

La Silvelox di Castelnuovo Valsugana è stata messa in liquidazione lo scorso 25 marzo perché nel 2014 il fatturato dell'azienda specializzata in porte basculanti è precipitato del 36% e i conti hanno chiuso con circa 5 milioni di euro di perdita che, insieme a rilevanti rettifiche e svalutazioni, hanno azzerato il patrimonio netto. I lavoratori sono in cassa integrazione fino ad agosto ma sono anche in arretrato di diversi mesi di stipendio. «Hanno già fatto tanti sacrifici per tentare di salvare questa azienda» sottolinea Stefano Pisetta della Filca Cisl. E sono diminuiti da 140 a meno di 90 nonostante l'iniezione di 12,7 milioni pubblici cinque anni fa.

Nell'assemblea straordinaria del 25 marzo della società fino ad ora guidata da Alberto Taddei , che è anche uno degli esponenti di vertice di Confindustria Trento, si spiega che gli amministratori hanno preso atto che la situazione aziendale impedisce la possibilità di un'ordinaria gestione dell'azienda, facendo venir meno il requisito della continuità. Così ai conti 2014, già appesantiti dal calo dei ricavi e da un rosso di quasi 5 milioni, si aggiungono «significative rettifiche e svalutazioni delle poste di bilancio» che portano all'azzeramento del patrimonio netto, pari fino al 2013 a circa 7 milioni.

Alla liquidazione della Silvelox si sono accompagnate la messa in liquidazione della controllante Silfin e della Silventa, la società controllata a cui fanno capo un innovativo brevetto sulle porte e l'attività di ricerca e sviluppo.
La Silvelox era in trattativa con le banche per ristrutturare il debito di quasi 11 milioni - altri 4,7 milioni è l'esposizione verso i fornitori - mentre il fatturato scendeva di un terzo rispetto ai 17 milioni del 2013. Ma la trattativa non è andata a buon fine. Intanto, nel solo 2014 sono stati messi in mobilità 25 addetti. Complessivamente, dai 140 di cinque anni fa e dai 165 dell'impegno preso nel 2009 al momento del leaseback da quasi 13 milioni di Trentino Sviluppo, i dipendenti Silvelox sono scesi a 88.

Il liquidatore Massimiliano Valandro ha l'incarico di provare a cedere l'azienda o rami di essa e di valutare la possibilità di ricorrere ad una procedura concorsuale, come il concordato preventivo. Le trattative per la cessione di almeno parte dell'attività di Castelnuovo, con i marchi e i brevetti, sono in corso, un'offerta dovrebbe essere sul piatto. In campo c'è anche la Provincia, con Trentino Sviluppo proprietario dello stabilimento, che può offrire ad un eventuale subentrante condizioni agevolate.

Ma intanto 88 famiglie di lavoratori non solo sono in cassa integrazione, ma sono indietro di quasi cinque mesi negli stipendi da ricevere. «I dipendenti della Silvelox hanno già fatto molte rinunce, hanno fatto di tutto per cercare di salvare l'azienda, sono esasperati - afferma Pisetta della Cisl - La proprietà invece, negli ultimi mesi, ha tirato troppo la corda e non ha preso in mano le cose per tempo. E i soldi pubblici in questi anni non hanno garantito l'occupazione. Ora speriamo che ci sia un buon esito delle trattative per la continuazione anche parziale dell'attività».

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