Corso / L’iniziativa

La passione di Ala per il tessuto: il laboratorio di maglieria spopola

Un filo corre lungo i secoli e unisce le generazioni, sia esso di seta o di lana. Nell'aria di Ala ci deve essere qualcosa di speciale, che stimola la passione per i tessuti: fu così nel Settecento e nell'era dei Velluti, lo è tuttora

ALA. Iperboli a parte, due giovani alensi (Benedetta Vicentini e Stefania Zendri) hanno lanciato un laboratorio di maglieria durante lo scorso dicembre, inserendolo nelle proposte natalizie della città. L'idea girava da un po', perché in città ci sono diversi gruppi o singole persone che nel tempo libero seguono corsi di cucito, si dedicano al ricamo o al macramè, si mettono a tessere per creare manufatti da vendere a scopo benefico. Bisognava mettere tutte queste persone assieme, e a farlo sono state Vicentini e Zendri con i due laboratori aperti e gratuiti di dicembre.

Il Comune ha messo a disposizione la prestigiosa sede di palazzo Pizzini, proposta avvallata con convinzione e slancio dal vicesindaco Luigino Lorenzini e da tutta la giunta.

La proposta ha avuto un successo inaspettato. Le due giornate dedicate al laboratorio di maglieria, aperto a tutti e tutte, senza limiti di età e senza bisogno di esperienze specifiche, hanno superato di gran lunga le attese di partecipazione. Alla prima data c'erano 23 partecipanti e alla seconda 29, con età che vanno dai 13 agli 80 anni, coinvolgendo nonne, mamme e nipoti e la richiesta è stata altissima, tanto che si è deciso di replicare la proposta anche in gennaio.

Il laboratorio è infatti ripartito martedì 16 gennaio con 30 partecipanti, saliti addirittura a 40 il 24 gennaio scorso; il terzo incontro sarà il 29 gennaio, sempre a palazzo Pizzini, dalle 20.30 alle 22.30. Mercoledì 24 gennaio è intervenuta l'assessora Michela Speziosi.

“Sono rimasta colpita - dichiara Speziosi - dalla grande partecipazione e dall'entusiasmo che accompagna le partecipanti. Ho ammirato un'anziana signora che alle otto di sera sembrava tenesse un corso di maglieria con il sorriso stampato in viso, attorniata da donne di tutte le età che la seguivano con grande attenzione. Questo laboratorio - aggiunge è stato pensato e studiato con l'obiettivo di renderlo un vero e proprio progetto. Il tema del tessuto per Ala è importantissimo e a breve vedrà nascere il Museo del Tessuto Provinciale, con il quale la comunità alense, anche con progetti come questo, potrebbe dialogare”.
 

Sinora hanno partecipato solo donne, ma si conta nell'arrivo anche di qualche uomo. La partecipazione è stata del tutto libera, sono arrivate persone che partivano completamente da zero, alcune con qualche rudimento e altre (specialmente quelle di maggiore età) con grandissime capacità. Le serate sono diventate un modo per fare comunità e mettere in rete conoscenze diverse.

Dopo un primo momento di spiegazione su un tema (ad esempio come creare una fascetta per capelli), condotto da Stefania Zendri (esperta di maglieria e cucito), il laboratorio è libero. C'è quindi la nonna che insegna i trucchi a ragazze che potrebbero essere sue nipoti, la volontaria che impara qualcosa in più per i prossimi manufatti da mettere in vendita al mercatino missionario, e così via.
 

“Abbiamo riconosciuto un bisogno – spiega Benedetta Vicentini – e abbiamo messo assieme tante persone o associazioni che in modo isolato coltivavano questa passione. In questo modo, i nostri laboratori sono diventati degli aggregatori. Non promuoviamo solo socialità; ci sono dei saperi che vanno conservati e tramandati da una generazione all'altra, anche perché ci potrebbe essere qualche giovane ragazza o ragazzo capace di tramutare questa conoscenza in un lavoro”.
 

L'intento delle promotrici è di proseguire e far crescere questa iniziativa, magari attraverso progettualità più strutturate.

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