Mori / La cerimonia

Dolore e lacrime per il funerale di Pietro Ballarini, morto a 18 anni in bicicletta

Nella chiesa arcipretale di Mori, il suo paese, la toccante cerimonia di addio: tanta gente stretta al dolore di mamma Sabina e papà Lorenzo, c’erano tutti i suoi compagni di scuola del liceo scientifico Gardascuola

MORI. Si è tenuto alle 16, nella chiesa parrocchiale di Mori, il funerale di Pietro Ballarini, il 18enne moriano morto sabato pomeriggio in bici scendendo con un gruppo di amici dal passo del Durone. Moltissma gente a stringersi attorno al dolore della mamma Sabina, del papà Lorenzo, che hanno perso il loro unico figlio. 

C’era la comunità moriana, con i tanti amici. E c’erano i compagni del liceo scientifico del Gardascuola, dove Pietro era un allievo modello.

«La comunità tutta è vicina alla famiglia Ballarini - ha detto il sindaco di Mori Stefano Barozzi -. È una tragedia che lascia senza parole».

Ed è proprio dalle aule e dai corridoi dell'istituto, oggi deserti, che rimbomba più forte il pianto per un Pietro che non c'è più, per quel Pietro che qui portava ogni giorno la sua voglia di vita, la sua curiosità, la sua educazione e la sua sensibilità che ne facevano, è il commento più diffuso in questi in giorni, «un caro ragazzo d'altri tempi».

Commozione e silenzio per l'addio a Pietro Ballarini

C'era un'atmosfera irreale, di straziante dolore, nella chiesa parrocchiale di Mori per l'addio a Pietro Ballarini, il diciottenne morto l'altro giorno dopo essere caduto con la sua bici a Passo Durone, mentre stava facendo una gita con un gruppo di amici

«Ciò che è accaduto è terribile - ha detto un amico e compagno di classe - e non riesco ancora a crederci, anche perché io come altri miei compagni eravamo molto legati a Pietro. Abbiamo condiviso molte avventure assieme, in bici, a piedi, a scuola e sarà veramente difficile accettare tutto ciò. Nonostante tutto ci ricorderemo sempre di lui e lo porteremo sempre con noi, assieme alla sua forza, determinazione e disciplina».

«Era un ragazzo a modo e molto sincero - ricorda il docente di informatica di Pietro, il prof Lorenzo Parisi -. Aveva una voglia sincera di imparare, e se c'era qualcosa che non capiva chiedeva di spiegargliela nuovamente, finché non la dominava. Era un ragazzo sempre disponibile con i compagni, discreto ma anche presente in classe. Era impegnatissimo per la sua passione della bici, ma questa non andava mai a discapito del rendimento scolastico, anzi...».

«Pietro era uno studente modello, sia dal punto di vista relazionale che dell'apprendimento - commenta il preside Alessandro Miorelli -. Era sempre costruttivo e propositivo: non sarà dimenticato».

I suoi compagni di scuola lo hanno ricordato con un commovente saluto durante la cerimonia. E la scuola ha annunciato che a fine del prossimo anno gli darà il diploma di maturità simbolico.

Video e foto Gabriele Margon / Ag. Cavagna

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