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Dante Dossi sindaco di Brentonico, una vittoria targata Pd che mette in ombra i «civici»

Ha preso il 52% dei voti, e alle urne sono andati in tanti, quasi come al primo turno: ecco come ha sconfitto la sfidante Alessandra Astolfi

di Nicola Guarnieri

BRENTONICO. Dante Dossi è il nuovo sindaco di Brentonico con il 52% dei votanti e 1.052 voti. Per qualcuno sarà brutto, ma già il fatto che al ballottaggio sia andato a votare il 58% è una notizia positiva. Dopo il 59% del primo turno, due settimane fa, si pensava ad una diserzione massiccia. E va bene la disaffezione alla politica ma un ritorno alle urne, ancorché con una tenzone a due, è un segnale positivo. Certo, al di là delle sigle e dei nomi più o meno accattivanti delle liste in gara, politicamente rimane una corsa tra il Pd - e il candidato sindaco Dante Dossi è un esponente dei Democratici - e il variegato mondo dei civici che, nel 2020, aveva premiato Christian Perenzoni con percentuali bulgare.

Si era votato l'uomo, in altre parole, ma già il fatto di aver dovuto affrontare il doppio turno qualche segnale di malessere lo lancia. E non ce ne voglia la candidata sindaca Alessandra Astolfi.

Domenica, insomma, dopo la doppia esperienza a metà - le dimissioni del sindaco, ancorché per ragioni di salute, hanno fermato il progetto - il centrosinistra targato (quello, pur senza bandiere, che comunque fa riferimento a partiti tradizionali) si è ripreso il «caregon» di via Filzi con il 52% dei consensi nonostante avesse una sola lista di appoggio.

In corsa per diventare primo cittadino, prima, c'erano Alessandra Astolfi, assessora uscente sostenuta dalle liste «Il bene in comune», «Officina civica», «Naturalmente Brentonico» - che al primo turno del 10 ottobre ha ottenuto 914 voti pari al 43,9% - e Dante Dossi, sostenuto dalla lista «Insieme si può», che al primo turno ricevuto 764 voti pari al 36,7%.

Gli aventi diritto al voto erano 3.572. Le quattro sezioni elettorali sono rimaste aperte dalle 7 alle 21.

Al di là di tutto, l'unica lista di Dante Dossi ha cancellato il sogno civico di Perenzoni. Ma stiamo parlando di realtà locale e il candidato del Pd «mascherato» da civico è comunque persona nota e capace, leale e corretta e quindi in grado di interpretare le velleità dell'altipiano. E la gente ha votato un uomo di fiducia, a prescindere dalla tessera di partito eventualmente custodita nel portafoglio.

Al di là deì voti, ha vinto l'uomo che, ovviamente, farà tesoro dell'esperienza civica uscente per non disperdere le energie della comunità brentegana. Al primo turno, riavvolgendo l'orologio di due settimane, l'affluenza è stata del 59,9% degli elettori, in calo rispetto alle votazioni precedenti. Tra i motivi, l'orario di chiusura dei seggi anticipato di un'ora rispetto agli appuntamenti elettorali precedenti. Domenica 10 ottobre, quando a sfidarsi erano quattro candidati sindaco, ci sono stati cittadini che si sono presentati ai seggi dopo le 21 pensando che ci fosse ancora tempo. Domenica, invece, tutti sapevano l'orario e, nonostante la statistica fosse pessima, alla fine solo l'uno per cento ha disertato le urne. E la gente ha scelto Dante Dossi come sindaco.

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