Al via la Festa dell’Unità a Nomi

Le candeline da spegnere sono già 71 e, non a caso, è una delle Feste dell’Unità più vecchie d’Italia. Ma da festeggiare c’è poco, vista la situazione sociale e politica di un Paese che sembra non conoscere pace. A Nomi, però, c’è ancora voglia di socializzare e spendersi per portare in piazza la gente a parlare di politica ma pure a ballare, mangiare e bere, insomma a stare insieme per vivere il paese e condividere la vita.
 
Da giovedì 7 a domenica 10 giugno, la piazza del Popolo ospiterà la sagra social-politica più gettonata e datata, con una cucina del tutto particolare e alla portata di tutte le tasche perché, in occasioni come queste, il ricco ed il povero possano sedersi allo stesso tavolo e gustarsi le stesse pietanze. Per questo è ancora più importante che la Festa dell’Unità sia un punto fermo nel calendario estivo della Vallagarina.
 
«Il Paese si è spostato a destra - spiega il Pd di Nomi, che organizza l’evento - e le forze sovraniste e antieuropeiste hanno preso il sopravvento. Vince la destra. Anche in Italia, anche in Trentino. Che fare? All’antica domanda c’è solo una risposta: riprendere il cammino. Il cammino dell’unità, dell’impegno quotidiano, della responsabilità. Con e per le persone, i loro interessi, le loro esigenze, aspirazioni e perfino sogni. Dobbiamo combattere le paure. Le paure che cancellano il futuro nostro e quello delle nuove generazioni. Da qui nascono i germi della vittoria populista. Da qui nasce la nostra sconfitta. Ma noi abbiamo le forze per rialzarci. Con coerenza, fatica, forza. Sarà così anche questa volta. Basta scoramento ed autoflagellazione. Avanti con decisione e fiducia. Noi siamo ancora qui, pronti a ripartire. Ripartiamo dalla Festa numero 71. Il mondo è cambiato, sono passate generazioni ma oggi, come quando abbiamo cominciato nell’immediato Dopoguerra, c’è ancora bisogno che le comunità dei nostri paesi siano protagoniste. Possiamo dire con orgoglio che grazie anche a questo costante appuntamento la nostra comunità non si è accasciata. È rimasta tenacemente in piedi, pronta a mettersi in marcia. Come settant’anni fa operiamo nella nostra comunità ma pensiamo anche a mondi vicini e lontani, esercitando quello spirito comunitario che non ha confini. Ma che ovunque e sempre ci racconta che da soli si perde e insieme si può vincere».
 
Il programma dei quattro giorni di Festa dell’Unità, come al solito, è ben assortito. A cominciare dalla mostra «Costituzione: passaporto per il futuro» allestita dall’Anpi.
 
L’intrattenimento, invece, inizierà questa sera alle 21.30 con il concerto rock dei «Blue River» per proseguire alle 23 con il dj Billy Igor. Domani sera spazio agli Aprocrifi e al loro spettacolo su Fabrizio De Andrè mentre sabato sarà la volta del liscio con «Andrea e i Souvenir» e domenica «Roberto Morselli & Debora». 
 
Il piatto forte della festa, come al solito, sarà proprio il... piatto. La cucina, infatti, sfornerà trippe in brodo, penne al ragù, alle cozze o all’arrabbiata, cous cous con pollo o verdure, carpaccio, vitello tonnato, carne salada e fasoi, stracotto d’asino con polenta, pasta di maiale, spezzatino di cervo, frittura di pesce, lumache, goulasch con spätzle e pure il piatto della crisi (fasoi embragai con luganega).
 

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