No a Ikea e Leroy Merlin Alle Casotte solo fabbrica

di Nicola Guarnieri

Altro che paradiso dell'industria, nuovo polo manifatturiero del Trentino e, perché no, del Nord Italia! Le fabbriche che dovevano fare a botte per insediarsi all'area Casotte - approntata e cablata dalla Provincia alla modica cifra di 10 milioni di euro - sono rimaste dei fantasmi. Tanto che, per correre ai ripari e non disperdere un patrimonio di terra e territorio, si pensava di ritornare alla campagna, all'agricoltura. Non a caso dei 12 ettari di nuova zona industriale ancora intonsa ben 10 sono coltivati. Non certo piantagioni stabili ma a spot, con rinnovo della concessione di semina a tempo. E i contadini, al posto delle fabbriche, ci coltivano vigne, Chardonnay perlopiù, e mele e pagano alla Provincia un affitto annuale di 17.440 euro. Quei terreni, tra l'altro, erano stati espropriati tra il 2007 e il 2008 mentre i lavori di urbanizzazione, costati in tutto più di 9 milioni di euro, sono iniziati nel 2012.  

Le Casotte, oggi, sono fornite di una bretella di 1.544 metri collegata alla Sp90 della Destra Adige, di una rotatoria ad ampio raggio davanti alla cantina di Mori, di illuminazione e pista ciclabile, con tanto di ponte impreziosito da variazioni cromatiche a led. Nell'estate del 2014, infine, è partito il cantiere per l'interramento dei cavi dell'alta tensione, durato circa un anno e costato 3,3 milioni di euro.
Trentino Sviluppo ha proposto il «pacchetto Casotte», chiavi in mano, a molte fiere internazionali, invitando società più o meno quotate a stabilirsi in Vallagarina. Ma nessun progetto è ancora andato in porto. 

In piazza Dante, però, sono fiduciosi. «Non è vero che non c'è interesse! - conferma l'assessore allo sviluppo economico Alessandro Olivi - Ci sono diverse imprese che hanno chiesto di stabilirsi alle Casotte ma il Comune di Mori non ha ancora approvato il piano attuativo. Dalle industrie ci devo andare con la data certa di quando potranno costruire, non presentare ipotesi di insediamento ma cose concrete». 

Su quell'area accanto al Biffis c'erano anche grosse aziende commerciali pronte a investire. Si parla di Ikea e Leroy Merlin. Non c'era spazio? «È vero che c'è stato un sondaggio da parte di questi colossi ma le Casotte sono nate come zona industriale e resteranno zona industriale. Non ci sono altri terreni e dunque dobbiamo preservarli. Deve essere un'area produttiva, non vogliamo insediare negozi o centri commerciali. Però ci sono già gruppi importanti che puntano alle Casotte tanto che Trentino Sviluppo sta lavorando ad un bando per selezionare iniziative capaci di produrre le maggiori ricadute economiche, in cambio di una messa a disposizione delle aree anche a valori più contenuti, mano a mano che aumenta l'impatto occupazionale».
Insomma, chi si aspettava le multinazionali del bricolage piuttosto che dei mobili - che pure porterebbero posti di lavoro - resterà deluso. Tra Marco e Mori sorgeranno fabbriche, quali ancora non si sa anche se la Provincia assicura di avere un quaderno ad hoc con annotati i nomi dei futuri industriali pronti a sbarcare in Vallagarina. Ma, come detto, ripete pure che prima manca l'atto finale del Comune di Mori.
Nel frattempo gli agricoltori che si erano visti strappare i terreni una decina d'anni fa per far posto ai capannoni industriali mai arrivati hanno la possibilità di continuare a coltivarli in attesa della vendita dei lotti edificabili, ricorrendo a una concessione temporanea rinnovabile di anno in anno, che rischia di protrasi a lungo.

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